Giurista (Parigi 1500 - ivi 1566). Dopo alcuni anni di avvocatura al parlamento di Parigi, si diede alla vita scientifica. Convertitosi al calvinismo (1542), poi al luteranesimo, andò esule in Germania dove insegnò a Tubinga, poi a Strasburgo. Tornato a Parigi (1557), riprese la lotta contro la Curia romana, combattendo la recezione dei canoni del concilio di Trento e la fondazione delle scuole dei gesuiti. In punto di morte pronunziò una ritrattazione, variamente valutata. Famose, fra le sue opere, la Extricatio labyrinthi dividui et individui, sulle obbligazioni divisibili e indivisibili, e le Lectiones Dolanae, sulla surrogazione. Nell'Oratio de concordia et unione consuetudinum Franciae propose, precorrendo i tempi, di condurre a unità le varie consuetudini della sua patria. Diede anche un'edizione del Decreto di Graziano (1554), primo avviamento alla critica del testo.