Scrittore ed erudito francese (Besançon 1780 - Parigi 1844). Personalità complessa e multiforme (politicamente abbracciò la fede rivoluzionaria trasmessagli dai genitori, combatté poi la Repubblica e cospirò contro l'Impero divenendo da ultimo fautore dei Borboni), fu entomologo, giornalista, storico, filologo, critico di letteratura e d'arte; dal 1823 bibliotecario all'Arsenal. Patrono e propagatore del primo romanticismo, raccolse intorno a sé il cosiddetto "primo cenacolo" (1823-30), precursore del secondo, più schiettamente romantico, che ebbe a capo V. Hugo; divulgò le nuove teorie d'arte in Francia (Du fantastique en littérature, 1832). Come scrittore è ricordato per alcuni racconti fantastici (Trilby ou le Lutin d'Argail, 1822; La fée aux miettes, 1832; Trésor des fèves et Fleur de pois, 1837; Inès de las Sierras, 1837; Histoire du chien de Brisquet, 1844) più che per i romanzi avventurosi (Les proscrits, 1802) o a tinte cupe (Jean Sbogar, 1818; Lord Ruthwen, ou Les vampires, 1820; Smarra, 1821). Appassionato bibliografo e bibliofilo (Mélanges tirés d'une petite bibliothèque, 1825), fondò (1834) con J.-J. Techener (1802-1873) il Bulletin du bibliophile. Eletto all'Académie Française nel 1833.