• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

GERHARDT, Charles-Frédéric

di Alfredo Quartaroli - Enciclopedia Italiana (1932)
  • Condividi

GERHARDT, Charles-Frédéric

Alfredo Quartaroli

Chimico francese, nato il 21 agosto 1816 a Strasburgo, dove morì il 19 agosto 1856. Insegnò chimica a Montpellier dal 1844 al 1848, e a Strasburgo dal 1855.

Il G. iniziò la carriera scientifica quando ferveva la lotta fra i sostenitori dell'antica teoria dei radicali e quelli della teoria delle sostituzioni. Egli comprese i vantaggi del concetto di radicale per il coordinamento della chimica organica e cercò di utilizzarlo togliendogli il carattere dualistico impressogli da J. Berzelius. Sostituì così alla parola radicale la denominazione di residuo indicando con essa aggruppamenti atomici comuni a un gran numero di composti organici; considerò quattro tipi fondamentali: l'idrogeno, l'ammoniaca, l'acido cloridrico, l'acqua (nella vecchia teoria dei tipi, non figuravano l'idrogeno e l'acido cloridrico) e riferì tutti i composti organici a questi quattro per sostituzione con residui. La concezione fu esposta nel Traité de Chimique organique pubblicato in quattro volumi dal 1853 al 1856; il G. era ancora lontano dalle attuali formule strutturali: a ogni modo la sua opera fu di grande importanza per lo sviluppo della chimica organica ed è partendo dalla teoria dei tipi opportunamente estesa che F. A. Kekulé finì col giungere appunto alle formule di struttura. Per ciò che riguarda la distinzione fra pesi equivalenti, pesi atomici; pesi molecolari, il G. ebbe il merito di richiamare, unitamente ad A. Laurent, la dimenticata ipotesi di Avogadro, pur senza farne semppre quell'uso logico che ne fece poi Cannizzaro. Nel campo sperimentale il G. portò valido contributo ai metodi di sintesi, specie con la scoperta delle anidridi organiche.

  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali