FREYCINET, Charles-Louis de Saulces de
Ingegnere e uomo politico francese, nato a Foix il 14 novembre 1828, morto a Parigi il 15 maggio 1923. Era appena uscito dall'École Polytechnique di Parigi quando il governo provvisorio del 1848 gli affidò alcune missioni in provincia. Ingegnere delle miniere, durante tutto il secondo impero diresse le ferrovie della Compagnie du midi e studiò il sistema delle fognature e le leggi sul lavoro delle donne e dei fanciulli in Inghilterra. Fra il 1858 e il 1870 pubblicò anche diverse opere matematiche e tecniche. Quando il Gambetta, uscito da Parigi assediata, organizzò a Tours la delegazione del Governo della difesa nazionale, il F. gli fu prezioso ausiliario, assumendo la direzione del dicastero della Guerra. Eletto senatore nel 1876, ricevette nel dicembre 1877 da J. Dufaure il portafoglio dei Lavori pubblici e fece approvare un grande piano di lavori ferroviarî e portuali, nonché per la navigazione interna, al quale legò il suo nome, dando alla provincia francese l'attrezzatura moderna che tanto contribuì al suo ulteriore sviluppo economico. Confermato alla testa di quel dicastero da W.-H. Waddington (1879), il F. costituì a sua volta un gabinetto nel dicembre 1879. Egli tenne allora il portafoglio degli Esteri e in un colloquio che ebbe nel luglio 1880 con l'ambasciatore italiano a Parigi, generale Cialdini, ventilò la proposta che l'Italia occupasse la Tripolitania, lasciando alla Francia la Tunisia. Il F. aprì segreti negoziati con la Santa Sede per ottenere la partenza dei gesuiti dalla Francia e per evitare l'inasprimento della legislazione anticlericale richiesta allora dai partiti francesi di sinistra. Questi ultimi riuscirono ad abbattere il gabinetto, ma per poco, ché, nel gennaio 1882, il F. fu richiamato al potere dopo la caduta del Gambetta. La sua politica estera, essenzialmente pacifica anche nei riguardi della Germania, fu allora segnalata dal rifiuto di collaborare con l'Inghilterra nell'occupazione dell'Egitto, atteggiamento che ebbe gran parte nella decisione analoga presa nella medesima congiuntura dal gabinetto italiano. Riebbe il portafoglio degli Esteri nel 1885 e quando E. Brisson costituì il gabinetto all'indomani della levata di scudi contro J. Ferry, e tale portafoglio conservò nel gabinetto da lui presieduto (1886), in cui era ministro della Guerra il generale Boulanger. Nel gabinetto costituito da Ch. Floquet (dicembre 1887) ebbe il portafoglio della Guerra, che conservò fino al gennaio 1893, nei gabinetti presieduti da Tirard, da lui stesso (marzo 1890-febbraio 1892), da Loubet e da Ribot. Durante questo periodo concorse a liquidare l'agitazione boulangista, fece votare la legge che riduceva il servizio militare a tre anni, concluse, essendo presidente del consiglio, l'accordo franco-russo e provocò il ralliement alla repubblica dei conservatori e dei clericali. Infine, fu ministro senza portafoglio dall'ottobre 1915 al dicembre 1916. Fu nominato membro dell'Académie Francaise nel 1890; autore di numerosi trattati scientifici, è noto come scrittore per il libro La guerre en province 1870-1871 (Parigi 1872) e per i due volumi Mes souvenirs 1848-1893 (Parigi 1911-1913).