MORRIS, Charles
Filosofo, nato a Denver, Colorado, il 23 maggio 1901, professore (dal 1931) all'università di Chicago, condirettore della International Encyclopedia of Unified Science, vicepresidente dell'Institute for Unified Science.
Il M. ha recato sul terreno del pragmatismo e del behaviorismo americani le istanze più vive delle recenti indagini neopositivistiche europee sull'analisi del linguaggio e sul carattere linguistico dei problemi filosofici, elaborando una scienza generale dei segni linguistici, o "semiotica" (v.). Egli la costruisce da un punto di vista biologico-behavioristico, esaminando la funzione assolta dal segno nel comportamento degli organismi; quindi, attraverso la distinzione dei varî usi del segno e dei modi di significare, perviene alla classificazione dei diversi tipi di discorsi.
Opere principali: Six theories of mind, Chicago 1932; Pragmatism and the crisis of democracy, ivi 1934; Logical positivism, pragmatism and scientific empiricism, Parigi 1937; Foundations of the theory of signs, Chicago 1938, trad. ital., Torino 1954; Paths of life: preface to world religion, New York 1942; Signs, language and behavior, ivi 1946 (trad. ital., Milano 1949); The open self, ivi 1948.
Bibl.: M. Black, Language and philosophy. Studies in method, New York 1949 (trad. ital., Milano 1953); F. Rossi-Landi, Ch. M., Milano 1953 (con bibliogr.); U. Scarpelli, Osservazioni sul concetto di segno nel pensiero di Ch. M., in Riv. di filosofia, 1955, pp. 64-74; G. Fano, La semiotica "behaviorista" di Ch. M., in Giornale di metafisica, 1959, pp. 475-82.