Peguy, Charles-Pierre
Scrittore, poeta e pensatore francese (Orléans 1873 - Plessis-l’Évêque, Seine-et-Marne, 1914). Allievo dell’École normale supérieure, dove seguì Bergson, interruppe i corsi non riuscendo ad assoggettarsi alla routine universitaria. Perduta la fede, si consacrò alla battaglia per un socialismo giovane e nuovo, adoperandosi tra l’altro per la revisione del processo Dreyfus. Nel 1900 fondò una rivista, i Cahiers de la quinzaine, a cui dedicò tutta la sua attività e intorno alla quale raccolse molti giovani scrittori tra cui R. Rolland e Benda. Dapprima pacifista, di fronte alla minaccia tedesca riscoprì la realtà della patria francese; questo sforzo di approfondimento interiore lo condusse nuovamente alla fede cristiana, intesa però come religione poetica senza sacramenti, abbastanza libera dai dogmi e tuttavia piena di sincera umiltà. Espressione di questa poesia cristiana, per cui P. ha inventato una prosodia lenta e ridondante, epica e profetica insieme, sono le opere: Notre jeunesse (1910; trad. it. La nostra giovinezza); Le mystère de la charité de Jeanne d’Arc (1910; trad. it. Il mistero della carità di Giovanna d’Arco); Le mystère des saints innocents (1912; trad. it. Il mistero dei santi innocenti); La tapisserie de Notre-Dame (1913; trad. it. Quasi con gli occhi spalancati: l’arazzo di Nostra Signora), la cui originalità è quella di far risplendere il soprannaturale nel terreno, la presenza di Dio in questo mondo più che la sua trascendenza. P. fu anche critico letterario in Victor-Marie, comte Hugo (1910) e polemista in difesa del suo maestro Bergson, il cui spiritualismo ha fortemente influenzato la sua opera. Morì combattendo nella battaglia della Marna.