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PLISNIER, Charles

di Vittorio STELLA - Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)
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PLISNIER, Charles

Vittorio STELLA

Scrittore belga di lingua francese, nato a Ghlin Le Mons il 13 dicembre 1896, morto a Bruxelles il 17 luglio 1952. Compì studî universitarî di lettere, filosofia, economia e diritto e si laureò in giurisprudenza, esercitando a Bruxelles (1922) la professione di avvocato. All'avvocatura si aggiunsero gli impegni politici derivantigli dalla sua posizione di socialista militante. Gli incarichi di natura politica furono tra i moventi dei suoi numerosi viaggi in Europa, nell'Africa del Nord e nel Medio Oriente. Entrato nel partito comunista, ne fu espulso nel 1928. Nel 1937 fu nominato membro dell'Accademia belga di lingua e letteratura francese, ma visse gli ultimi anni quasi sempre in Francia.

Giovanissimo, prima della guerra del 1914 esordì come poeta. Le sue raccolte di versi sono Déluge (1913), L'Enfant qui fut déçu (1913), Babel (1914 e 1935), Élégies sans les anges (1922), La Guerre des hommes (1926), Prière aux mains coupées (1931), Fertilité du désert (1933), Odes pour retrouver les hommes (1935), Sel de la terre, Périple, Sacre (1938), Testament (1939), Ave genitrix (1943). Il lavoro letterario di P. si fa più intenso, però, solo nel quarto decennio del secolo; fase in cui si precisa soprattutto la sua figura di romanziere. Mariages (1936; trad. it. Sposarsi, Milano 1947) e le novelle Faux passeports (1935; trad. it., Milano 1946) gli valgono il premio Goncourt del 1937. Segue il ciclo di Meurtres (1939-41) che comprende Mort d'Isabelle (trad. it., Milano 1950), Présence du fils (trad. it. Milano 1952), Martine, Feu dormant, Le dernier Jour. Altre opere narrative sono Figures détruites (1954; racconti), Dieu le prit, Croix de Vénus, L'homme nocturne, La Matriochka, Héloïse, Mes bien-aimés, Mères (1946-49,3 vo!l.), che spesso riflettono impressioni e osservazioni suggeritegli dai viaggi; Beauté des laides (1951), Folies douces (1951) nonché i "romans poétiques" Histoire sainte (1931) e L'enfant aux stigmates. P. è scrittore alquanto diseguale. Non rari, nella sua narrativa, i brevi momenti incisivi, che di solito però si spengono in situazioni estrinseche o approssimative.

Bibl.: R. Bodart, Ch. P., Parigi 1954.

Vedi anche
Roger Bodart Bodart ‹bodàar›, Roger. - Poeta e saggista belga di lingua francese (Falmignoul, Namur, 1910 - Bruxelles 1973). Nelle sue poesie predilesse gli spettacoli naturali, la semplice vita delle cose e numerosi altri temi, anch'essi tradizionali come il linguaggio nel quale si esprimono, ma rivissuti con spirito ... romanzo In linguistica e in filologia, lo stesso che neolatino (➔ neolatine, lingue); filologia romanzo, quella che ha per oggetto di studio, soprattutto comparativo, i testi letterari, antichi ma anche moderni, redatti nelle lingue romanze, e la cultura che essi esprimono. novella Breve narrazione, per lo più in prosa, di un fatto, sia esso storico, reale, o del tutto immaginario. Oltre che per la brevità, la novella si caratterizza in origine per lo stretto legame con la narrazione orale e per la tendenza a una rappresentazione vivida e concreta; anche quando ha per tema avvenimenti ... Bruxelles (fiamm. Brussel) Città capitale del Belgio (148.8731 ab. nel 2008); la regione di Bruxelles-Capitale, una delle tre del Belgio, creata nel 1989, è divisa in 19 comuni o municipalità.  ● Bruxelles sorge in posizione centrale nello Stato, dove le colline brabantine digradano nella pianura percorsa dalla ...
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