Scrittore belga (Monaco di Baviera 1827 - Ixelles 1879). Scrisse le Légendes flamandes (1858) e i Contes brabançons (1861) in un francese arcaico (soprattutto le prime) che egli credeva meglio atto a rendere lo spirito fiammingo. Il suo capolavoro è La legende d'Ulenspiegel (1867), intitolato dal 1869 in poi La légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d'Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au pays de Flandre et ailleurs, evocazione epica delle Fiandre del Cinquecento durante la rivolta contro la dominazione spagnola e le persecuzioni religiose. Efficace per rendere lo spirito popolare fiammingo è il linguaggio, leggermente arcaicizzante e pieno di gustose espressioni. Il C. contribuì notevolmente a promuovere la rinascita letteraria del Belgio.