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CHÊ-KIANG

di Giovanni Vacca - Enciclopedia Italiana (1931)
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CHÊ-KIANG (A. T., 99-100)

Giovanni Vacca

Provincia della Cina, che prende il nome dall'antico nome Chê del fiume Ts'ien-t'ang. Sembra che il nome significasse "ricurvo", e fosse suggerito dalle sinuosità del fiume. Confina a N. col Kiang-su, a O. col An-hwei e Kiang-si, a O. e a S. col Fu-kien, a E. col Mare Cinese Orientale (Tung hai). Ha una superficie di 97.800 kmq. Varî censimenti dànno queste cifre in milioni di abitanti: 15 ,4 (1761); 26,3 (1812); 30,4 (1842); 11,7 (1885); 14,2 (1913); 22 (1920).

Il territorio della provincia prima del sec. III a. C. comprendeva due stati feudali, Wu e Yüeh. Sotto i T'ang era divisa in due intendenze (tao). Divenne uno stato indipendente, col nome di regno di Wu e Yüeh, dall'897 al 978 d. C. Sotto i Sung fu di nuovo divisa in due circoscrizioni llu). La città di Hang-chow fu capitale dell'impero dal 1127 al 1278. La provincia ha il nome e i confini attuali dal 1368. Fu devastata durante l'insurrezione dei T'ai P'ing nel 1861-1864. Sotto l'impero era divisa in 11 prefetture (fu); sotto la repubblica, è stata divisa in 4 intendenze (tao), a N., Ts'ien-t'ang con 20 distretti (hsien); a E., Hweichi con 20 distretti; a O., Kin-hwa con 19 distretti; a S., Ou-hai con 16 distretti.

Comprende due regioni ben distinte: la parte meridionale, montuosa, rassomiglia, per la fauna, la flora, le coste frastagliate, i dialetti, le popolazioni, al Fu-kien (v.); la parte settentrionale presenta, intorno alla baia di Hang-chow, una pianura percorsa da una fitta rete di canali, ha fiumi navigabili e somiglia nel complesso alle provincie adiacenti di Kiang-su e An-hwei. La popolazione, attiva, colta e intelligente, dà eccellenti marinai e commercianti, e vanta una ricca tradizione letteraria. Nelle montagne del S. si trovano ancora popolazioni primitive: i Hsü-chia (dial. Zika), gli Yao "sciacalli", che somigliano a quelli del Kwang-tung (v. cina). Il cinese comune (cosiddetto mandarino) è parlato nelle città e nei centri principali; nel S. il dialetto di Wen-chow (parlato da un milione di ab.) somiglia ai dialetti del Fu-kien; nel N. il dialetto di Ning-po, al dialetto di Shang-hai.

I monti del Chê-kiang, che offrono i paesaggi più belli della Cina, illustrati da poeti e pittori, costituiscono un sistema complesso; il T'ien-mu shan (Monte dell'occhio celeste) a O. di Hangchow giunge a 1500 m.; i monti T'ien-t'ai shan, a N. della città omonima, a 1200 m. Il fiume principale della provincia è il Ts'ient'ang kiang, formato dall'unione del Ch'ü ho e del Wu Kiang, i quali confluiscono a Lang-k'i hsien; a O. riceve il Hsin-an kiang, proveniente dallo An-hwei. L'estuario si allarga nell'ampia baia di Hang-chow. Il fiume, navigabile, congiunge una trentina di città. Altri fiumi notevoli sono il Yung kiang e il Tsiao kiang, chiamato anche T'ai kiang, i quali congiungono col mare Ning-po e T'aichow fu. La provincia è inoltre collegata a N. col lago T'ai hu per mezzo di una fitta rete di canali.

La costa è molto frastagliata. Notevole la baia di Hang-chow (v.). La baia di Nimrod e quella di San-men hanno buoni ancoraggi, ma poca importanza per la povertà del retroterra. Più ristrette le baie di T'ai-chow e Wen-chow. L'arcipelago di Chu-san (v.) ha un ottimo ancoraggio presso la capitale T'ing-hai (30.000 ab.).

Nel S. il clima è semitropicale, nel N. più temperato. Nella pianura somiglia a quello di Shang-hai, massimo freddo in gennaio e febbraio. I mesi più piovosi sono giugno e settembre.

I principali prodotti della provincia sono agricoli: riso, tè, cotone, indaco, frutta, specialmente arance, canapa, brussonetia papirifera, canfora, cera vegetale, sego vegetale, canne da zucchero, ecc. Caratteristica la pesca coi corvi marini (cormorani). Pochi i prodotti minerali: carbon fossile, ferro, sale marino, allume, salnitro.

La provincia conta una settantina di città. Famose in tutta la Cina per la loro bellezza artistica sono: Hang-chow (350.000 ab.; v.); Ning-po (270.000 ab.; v.); Shao-hsing (500.000 ab.; v.), celebre per il vino di riso e centro di coltivazione del cotone; Hu-chow (100.000 ab.), centro di coltivazione del riso e della bachicoltura; Kia-hsing (dial. Kashing), intersecata da numerosi canali, famosa per i filati di seta verdognola; Wen-chow (80.000 ab.), centro di esportazione di tè (ora in decadenza), legnami, pelli di lontra; Lang-k'i hsien (200.000 ab.), sul T'sien-t'ang, importante mercato.

Una ferrovia collega Shang-hai con Hang-chow e Ning-po. Sono in costruzione vie automobilistiche tra il Kiang-si, il Fukien e il Chê-kiang. È in esperimento una linea di aeroplani da Hang-chow a Chu-chow, con la quale s'impiegherebbero 8 ore (invece di 5 giorni). È in costruzione a Ning-po una stazione radiotelegrafica. Entrate del governo provinciale nel 1928, 14 milioni di dollari cinesi (130 milioni di lire it.).

Bibl.: M. Martini, Atlas Sinensis, Amsterdam 1655, pp. 108-119, prima descrizione completa della provincia; R. Fortune, Tea Countries of China, Londra 1845; Richthofen, Letter on the province of Chekiang ecc., Shanghai 1871; H. Parker, A Journey in Chekiang (N. China Branch R. Asiat. Soc.), 1884, p. 45; L. Vannutelli, Un'escursione nel Ce-kiang settentrionale, in Boll. della Soc. geol. ital., 1900; M. Carli, Il Ce-kiang, Roma 1899; H. Maspero, in Bulletin École fr. Extr. Orient, Hanoi 1914; E. Chavannes, Le Royaume de Wou et de Yue, T'oung Pao, Leida 1916.

Tag
  • CARBON FOSSILE
  • CITTÀ OMONIMA
  • BACHICOLTURA
  • ARCIPELAGO
  • AMSTERDAM
Vocabolario
ché
che ché cong. – È la cong. che, adoperata col senso di perché (interrogativo o causale), e scritta con l’accento perché pronunciata con tono vibrato: padre mio, ché non m’aiuti? (Dante); teneva le mani in tasca ché sentiva freddo.
che³
che3 che3 〈kè〉 interiez. (radd. sint.). – È il pronome interrogativo-esclamativo che, usato come esclamazione di meraviglia, disappunto, ironia, biasimo, riprovazione, e quasi sempre con valore negativo: (Credi che venga?) Che! neanche...
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