CHEB (ted. Eger; A. T., 59-60)
Città della Boemia nord-occidentale (Cecoslovacchia), presso la frontiera bavarese, sul corso superiore dell'Egra a 448 m. s. m. Nel 1921 aveva 27.524 abitanti. E un'antica colonia, nel sec. XII sede di margraviato. Nel secolo XIII fu data in pegno al re di Boemia e dal 1322 rimase definitivamente unita al regno, pur godendo di alcuni privilegi. Buona parte della città conserva il suo aspetto antico, specialmente la piazza principale, nella quale sorge il palazzo municipale.
Cheb è sede di distretto e di altri uffici, di una camera di commercio, di un ufficio doganale di prima classe. È pure sede di guarnigione, con stazione areonautica militare. Dalla stazione centrale partono le linee delle ferrovie dello stato per Praga e per le famose stazioni balneari cecoslovacche, come pure le linee per la Sassonia e la Baviera. Essa è un'importante stazione di transito per la Germania e la Francia. Ha un'industria assai sviluppata, specialmente tessile, meccanica e della birra.
La popolazione, per la maggior parte di nazionalità tedesca si distacca qui e nei dintorni (Egerland), specialmente per il suo dialetto, dalle popolazioni vicine e porta ancor oggi, nei giorni di festa, i costumi nazionali.
A nord della città si trova il vulcano spento di Kammerbühl, con la cui lava si son costruiti varî edifici a Cheb.
Monumenti. - È la città più artistica della Boemia del nord e quella, forse, che conserva resti più antichi. Di grande interesse è quanto rimane della corte dei margravî di Vohburg (sec. XI-XII), con la famosa Torre Nera costruita con blocchi di lava, e del palazzo imperiale di Federico Barbarossa (in rovina fin dal secolo XVIII), che sorge nella parte occidentale della città ed è costruito sulle rovine di un castello più antico. Memorabile la doppia cappella del sec. XIII, originariamente romanica l'inferiore, gotica la superiore. Notevoli la chiesa di S. Nicolò (secoli XIII-XIV) e il palazzo di città, già dimora dei podestà (da non confondersi col municipio settecentesco), dove Wallenstein fu ucciso il 25 febbraio 1634; la fontana di Orlando, lavoro della Rinascenza, ecc. nel palazzo di città, l'importante museo civico ha raccolte storiche specialmente del tempo della guerra dei Trent'anni, artistiche (particolarmente di mobili), etnografiche, d'armi, di scienze naturali.