Pseudonimo del drammaturgo, poeta e scrittore senegalese di lingua uolof, francese e inglese Sidi Ahmed Alioune (n. Bignona, Ziguinchor, 1933). Poeta della negritudine, influenzato dall'esperienza di Senghor, cantore dell'Africa nuova e delle speranze di libertà della giovane generazione di intellettuali africani, è autore di liriche fortemente risentite e militanti (Kairée, 1962; Mogariennes, 1970; Lolli-Taataan, 1990). In teatro si rivelò con L'Exil d'Alboury (1967), dramma storico anticolonialista, rappresentato in tutta l'Africa francese; nei suoi lavori successivi, influenzati dai modelli europei riletti in chiave popolare e divulgativa, ha affrontato fra l'altro il tema del razzismo e il fallimento delle dittature militari; ricordiamo La décision (1967), Le fils de l'Almany (1973) e L'île de Bahila (1975), dal forte afflato epico, Tears for fears (1977), Love but educate (1978), Du sang pour un trône (1983). È anche romanziere (Buur Tilleen, roi de la Médina, 1972; Excellence, vos épouses!, 1984; Un bouquet d'épines pour elle, 1988).