CHELMNO
CHEŁMNO (ted. Kulm)
Cittadina della Polonia centrale posta all'estremità occidentale dell'omonimo altopiano, a ridosso dell'antico letto del fiume Vistola.C. viene citata per la prima volta nel 1065 da fonti storiche che testimoniano dell'esistenza di un insediamento mercantile e poi di un borgo, sede principale di una castellania facente parte del ducato di Masovia e individuato nell'od. località di Kałdus, a km. 4 ca. a S della città moderna (Kochanowski, 1919, nrr. 22, 217; Kaszewska, 1966; Labuda, 1978, p. 29; Mroczko, 1980, p. 13). Distrutto nel corso delle crociate contro i Prussiani, il borgo venne ricostruito nel 1222 e ceduto nel 1228, insieme a tutto il suo territorio, all'Ordine dei Cavalieri Teutonici (Dzieje Chełmna, 19872, p. 64). Questi ultimi, nel 1232, come testimonia il Chronicon di Pietro di Duisburg (Scriptores rerum Prussicarum, 1861-1874, I, p. 56), costruirono una nuova città, dotata di castello e posta sul sito oggi denominato Starogród (l'antica Culmen, a km. 1 a S di Kałdus), progettata per divenire la futura capitale dello stato dell'Ordine Teutonico e sede del vescovado locale. Probabilmente in seguito a un furioso incendio, il sito di Starogród venne abbandonato e la città fu ricostruita, a partire dal 1247, sul sito attuale (Scriptores rerum Prussicarum, 1861-1874, V, pp. 83-84). Due documenti riguardano l'erezione delle mura cittadine: nel primo la costruzione viene datata dopo il 1267 (Urkundenbuch des Bistums Culm, 1885-1887, I, nr. 78, p. 54); dal secondo si rileva che i lavori proseguivano ancora nel 1341 (Preussisches Urkundenbuch, 1882-1975, III/1, nr. 356, p. 249).Già a partire dai decenni iniziali del sec. 13° C. fu un importante centro di cristianizzazione della regione: nel 1238 è testimoniata l'esistenza di una chiesa parrocchiale (Preussisches Urkundenbuch, 1882-1975, I/1, nr. 129, p. 98) e ancora nel 1255 viene fatta menzione di un 'pievano' Giovanni (Urkundenbuch des Bistums Culm, 1885-1887, I, nr. 37, p. 35). Gli ordini monastici furono presenti a partire dalla metà del sec. 13°: i Francescani si insediarono nel 1258 (Scriptores rerum Prussicarum, 1861-1874, V, p. 648) e il ramo femminile dell'Ordine cistercense nel 1266 (Urkundenbuch des Bistums Culm, 1885-1887, I, nr. 108, p. 79).Nel sec. 13° e nel primo quarto del 14° C. conobbe un forte sviluppo economico; a partire dal 1300 aderì alla Hansa (Hanserecesse, 1870, nrr. 68-69), cui partecipò attivamente fino alla metà del sec. 15° (Dzieje Chełmna, 19872, pp. 72-73). Nel 1454 venne annessa al regno di Polonia e definitivamente consegnata a questo stato nel 1475, finendo per perdere importanza politica ed economica.C. conserva in misura significativa il suo aspetto medievale: esistono ancora, infatti, quasi tutta la cinta muraria, l'originario assetto urbano e alcune chiese di epoca gotica. L'agglomerato disegna un parallelepipedo irregolare che segue la conformazione del terreno inserendolo in un impianto urbanistico regolare, che prevede al centro la grande piazza rettangolare del mercato, da ciascun angolo della quale partono due strade.La città è racchiusa da una cerchia di mura in laterizi, sopraelevata nel primo quarto del sec. 14° e poi ancora nel corso del 15°, dotata di un camminamento di ronda merlato e, sul lato orientale, di un fossato; su quello nordoccidentale sorge la c.d. torre di Mestwin, eretta negli anni quaranta del sec. 13° (Mroczko, 1980, p. 18). Delle sei porte originarie si conserva solo quella di Grudziadz - risalente all'ultimo quarto del sec. 13° e ampliata nel 14° con un'avamporta - una postierla e ventitré degli originari venticinque bastioni semicircolari e rettangolari.La chiesa dell'Assunzione della SS. Vergine Maria venne costruita in tre fasi, tra il 1280 e il 1320, secondo un progetto omogeneo. Ampiamente sovvenzionato dall'Ordine Teutonico e senza dubbio coerente con il programma architettonico definito da quell'Ordine (sono riscontrabili analogie per es. con la Elisabethkirche di Marburgo), l'edificio costituisce un momento significativo dell'architettura del primo Gotico della Terra di C. e servì da modello per molte altre chiese. Si tratta di una costruzione 'a sala' interamente realizzata in laterizio, con tre navate scandite da pilastri in cinque campate e un presbiterio di tre campate; la parte occidentale è fiancheggiata da due torri scalari cilindriche, mentre accanto al presbiterio, sui lati nord e sud, sono poste due cappelle. All'interno le navate si presentano di larghezza quasi uguale; caratteristiche sono le travi a vista a sezione rettangolare, le volte a crociera costolonate, i sottarchi delle arcate fortemente accentuati e innovatrice è la soluzione delle campate trasverse nelle navate laterali del corpo longitudinale.L'estremità orientale del coro riflette l'influenza dell'architettura cistercense di Chorin e alla bottega di decoratori attiva in quel cantiere rimanda anche il prezioso complesso di sculture architettoniche nel coro e nel portale occidentale. Il corpo centrale e la sacrestia sono opere di una bottega locale, così come le sculture degli apostoli poste sui pilastri. Tali sculture, eseguite dal Maestro delle Figure di C. (1330-1340 ca.), originario dell'Alta Renania, sono state replicate a Brodnica ed Elbla̢g (Jurkowlaniec, 1989, p. 80).La costruzione della chiesa domenicana dei Ss. Pietro e Paolo, iniziata intorno al 1244, continuò fino al terzo quarto del 14° secolo. Dopo una serie di trasformazioni in epoca tardomedievale (Mroczko, 1976, pp. 26-30; Parucka, 1981, p. 81), assunse l'aspetto attuale in epoca barocca; in stile gotico rimasero il presbiterio e la facciata occidentale, dotata di un coronamento tardogotico. Il complesso monastico è scomparso quasi totalmente.La chiesa francescana di S. Giacomo Maggiore fu eretta in quattro fasi, a partire dal terzo quarto del sec. 13° e fino al terzo quarto del 14°, a opera della bottega locale di origine brandeburghese che costruì anche la chiesa della SS. Vergine Maria a Toruń. La primitiva sistemazione 'a sala' (Dzieje Chełmna, 19872, pp. 160-162) fu trasformata, tra i secc. 13°e 14°, in una pseudo-basilica, con facciata ad arcate cieche, che all'interno si articola in tre navate di tre campate, su pilastri, con profondo presbiterio rettangolare. Tanto il presbiterio a volta, risalente a un periodo successivo al 1326, quanto la volta del corpo centrale, del terzo quarto del sec. 14°, appaiono costruiti nel tipico stile regionale.Sia il complesso monastico delle Cistercensi sia la chiesa dei Ss. Giovanni Battista e Giovanni Evangelista vennero edificati tra il terzo quarto del sec. 13° e il primo quarto del successivo (Mroczko, 1976, p. 457) e incorporati nel sistema delle mura cittadine.La chiesa segue la planimetria tipica di un oratorio conventuale femminile (Mroczko, 1980, pp. 230-231), con una sala rettangolare a due navate di tre campate, coro poligonale e coro delle monache, sopraelevato, poggiante su tre pilastri; nella parte occidentale è stato ricavato un altro oratorio.La chiesa di Santo Spirito (con l'annesso ospedale), eretta negli anni 1280-1290, venne ampliata intorno al 1311, anno a cui risale anche la prima menzione dell'edificio. Si tratta di una chiesa 'a sala' rettangolare allungata, con la torre occidentale quadrata; nell'impianto si colgono analogie con la chiesa dell'Assunzione della SS. Vergine Maria a C., nonché l'influenza della soluzione formale adottata per l'alzato orientale del coro della chiesa di S. Giovanni a Toruń (Dehio, Gall, 1952, p. 100; Dzieje Chełmna, 19872, p. 156).L'arredo e l'apparato decorativo degli edifici religiosi citati si sono conservati solo in minima parte: vanno ricordati in particolare il fonte battesimale tardoromanico della chiesa dell'Assunzione della SS. Vergine Maria, del sec. 13° (Mroczko, 1976, p. 17), e alcune lastre tombali della stessa chiesa e di quelle dei Domenicani e delle Cistercensi (Grzybkowska, 1968; Mroczko, 1976, p. 30; Swinarska, 1983).
Bibl.:
Fonti. - Preussisches Urkundenbuch, 5 voll. in 12 t., Königsberg 1882-1975; Urkundenbuch des Bistums Culm, a cura di C.P. Woelky, 2 voll., Danzig 1885-1887; Scriptores rerum Prussicarum, a cura di T. Hirsch, M. Toeppen, E. Strehlke, 5 voll., Leipzig 1861-1874; Codex diplomaticus nec non epistolaris Silesiae, a cura di K. Maleczyński, III, Wrocław 1964; K. Zielińska-Melkowska, Przywilej chełmiński 1233-1251 [Privilegio di C. 1233-1251], Toruń 1986; Hanserecesse. Die Recesse und andere Akten der Hansetage von 1256-1430, I, Leipzig 1870; A. Semrau, Ein vorstädtisches Zinsregister der Stadt Kulm aus der Zeit von etwa 1320, Mitteilungen des Copernicus Vereins zu Thorn 35, 1927; J.K. Kochanowski, Zbiór ogólny przywilejów i spominków mazowieckich [Raccolta generale di privilegi e ricordi di Masovia], Warszawa 1919; G. Labuda, Pocza̢tki klasztoru w świetle źródeł pisanych [Origini del convento alla luce delle fonti scritte] in Materiały sprawozdawcze z badań zespołu pobenedyktyńskiego w Mogilnie [Materiali prodotti dalle ricerche e studi concernenti il complesso postbenedettino a Mogilno], I, Warszawa 1978.
Letteratura critica. - F. Schultz, Geschichte der Stadt und des Kreises Kulm bis 1479, Danzig 1876; id., Die Stadt Kulm im Mittelalter, Zeitschrift des westpreussischen Geschichtsvereins 23, 1888; G. Dehio, E. Gall, Handbuch der deutschen Kunstdenkmäler, XI, Deutschordensland Preussen, München-Berlin 1952; Ziemia Chełmińska w przeszłości [La Terra di C. nel passato], a cura di M. Biskup, Toruń 1961; E. Kaszewska, Wczesnośredniowieczne cmentarzysko w Kałdusie, powiat Chełmno [Necropoli altomedievale di Kałdus, provincia di C.], Prace i materiały Muzeum Archeologiczno-etnograficznego w Łodzi. Seria archeologia 5, 1966, p. 143ss.; T. Grzybkowska, Płta nagrobna Arnolda Lischorena w Chełmnie [La lastra tombale di Arnold Lischoren a C.], Biuletyn Historii Sztuki 30, 1968, pp. 30-44; J. Zobolewicz, Układ przestrzenny średniowiecznego Chełmna [Planimetria di C. medievale], Zeszyty Naukowe Uniwersytetu Mikołaja Kopernika w Toruniu, Zabytkoznawstwo i Konserwatorstwo 3, 1968, pp. 3-60; Słownik Historyczno-geograficzny Ziemi Chełmińskiej w Średniowieczu [Dizionario storico-geografico della Terra di C.], a cura di M. Biskup, Wrocław 1971; T. Mroczko, Ruch budowlany na Ziemi Chełmińskiej w XIII w. [Edilizia in Terra di C. nel sec. 13°], Warszawa 1974; A. Kola, Wczesnośredniowieczne Chełmno wświetle źródełarcheologicznych. Problem pierwotnej lokalizacji [C. medievale alla luce dei ritrovamenti archeologici. Il problema della prima localizzazione], Sprawozdania Towarzystwa Naukowego Toruńskiego 29, 1975, pp. 54-57; T. Mroczko, Dawny powiat chełmiński [Remota provincia di C.], in Katalog Zabytków Sztuki w Polsce [Catalogo dei monumenti artistici in Polonia], XI, 4, Warszawa 1976; id., Arckitektura gotycka na Ziemi Chełmińskiej [Architettura gotica nella Terra di C.], Warszawa 1980; M. Parucka, Kościółpodominikański w Chełmnie [Chiesa postdomenicana a C.], Toruń 1981; J. Domasłowski, Kościół i dawny klasztor cysterek w Chełmnie [La chiesa e il vecchio monastero delle Cistercensi a C.] (Zabytki Polski Północnej, 6), WarszawaPoznań-Toruń 1983; D.A. Swinarska, Płyta nagrobna w kościele N.M. Panny Chełmnie/Lamberta Longusa [La lastra tombale di Lamberto Longus nella chiesa della SS. Maria Vergine a C.], Biuletyn Historii Sztuki 45, 1983, pp. 183-188; E. Maryniak-Piaszczyńska, Oratorium cysterek w Chełmnie. Geneza układu przestrzennego [Oratorio delle Cistercensi a Chełmno. Genesi della planimetria], in Sztuka Torunia i Ziemi Chełmińskiej 1233-1815 [Arte di Toruń e della Terra di C. 1233-1815], a cura di J. Poklewskiego, Warszawa-Poznań-Toruń 1986; Dzieje Chełmna. Zarys monograficzny [Storia di Chełmno. Monografia], a cura di M. Biskup, Warszawa 19872; T. Jurkowlaniec, Gotycka rzeźba architektoniczna w Prusach [Scultura architettonica gotica in Prussia] (Studia z historii sztuki, 42), Wrocław-Warszawa-Kraków 1989; T. Chrzanowski, M. Kornecki, Chełmno (Pomorze w Zabytkach Sztuki), Wrocław-Warszawa-Kraków 1991.E. Pilecka