Vedi CHERCHEL dell'anno: 1959 - 1994
CHERCHEL (v. vol. Il, p. 543)
Non vi sono stati, negli ultimi tempi, sostanziali arricchimenti delle conoscenze per quanto riguarda le fasi più remote della frequentazione del sito; siamo ora, invece, meglio informati sulle origini del vero e proprio insediamento urbano. Esso ha inizio con la città di Ίώλ, che figura nella lista degli empori compilata dallo Pseudo-Scilace. Le prime tracce di un'occupazione risalente al V sec. a.C. furono identificate sull'isola di Faro; gli scavi anglo-algerini effettuati nel centro della città moderna hanno rivelato, sotto un lastricato di età severiana, livelli di occupazione che risalgono al II sec. a.C.
Rifondata dal «re cliente» Giuba II e ribattezzata col nome di Caesarea, la città divenne poi capitale della nuova provincia della Mauretania Caesariensis creata da Claudio (Dio Cass., LIX, 25, 1; LXIX, 9, 5). L'impianto urbanistico è di tipo romano; mentre Io! occupava una superficie valutabile intorno agli 8 ha, Caesarea è circondata da un muro di cinta che comprende una superficie enorme, di ben 370 ha. Gli edifici monumentali si integrano nel quadro di una pianta regolare, della quale sono stati evidenziati alcuni elementi caratteristici. G. Ch. Picard ha dimostrato che il teatro di Caesarea è databile all'età augustea; quanto all'anfiteatro, la tecnica di costruzione e la pianta molto particolare suggeriscono una data analoga. E lo stesso si può dire per l'acquedotto, nel suo tracciato originario, e per le mura urbiche. Queste ultime rientrano nella serie delle cinte murarie molto estese, di cui la Gallia ci fornisce contemporaneamente altri esempi (Nîmes, Vienne); al suo interno, però, soltanto i 150 ha corrispondenti alla pianura litoranea furono effettivamente occupati da costruzioni continue. Un sondaggio effettuato nel settore occidentale della città ha dimostrato che il reticolo geometrico della viabilità interna risaliva all'età regia. Peraltro lo studio archeologico del centro è ancora lontano dall'essere compiuto: la cronologia degli edifici sopraelencati è imprecisa. È molto difficile proporre una datazione per il circo; molti altri edifici sono ancora sconosciuti e si ignora dove fosse ubicato il foro della città di Giuba.
La città, iscritta alla tribù Quirina, ebbe notevole e precoce sviluppo, costituendo inoltre, fino all'età severiana, il principale centro del sistema militare romano. Non superò mai i 20/22.000 abitanti. Gli scavi hanno portato alla scoperta di domus molto belle; nel II sec. furono costruiti grandi stabilimenti termali, in particolare le terme occidentali, le meglio conosciute e le più importanti della città, mentre la cinta muraria e l'acquedotto orientale furono ristrutturati; l'anfiteatro venne ingrandito e il dispositivo scenico del teatro fu modificato. Nell'età severiana si datano la porta triumphalis del circo e un foro: forse un «nuovo» foro aggiunto a un altro già esistente (come a Leptis Magna), dato che è difficile pensare che fino a tale momento la città ne fosse rimasta sprovvista.
Se gli insediamenti rurali corrispondenti alla lol preromana sono difficilmente identificabili, l'occupazione del suolo in età romana è stata viceversa definita nella cartografia. Le ville si dislocano in un'area semicircolare per un raggio di una quindicina di chilometri intorno a Caesarea. Non conosciamo bene i vari tipi di colture. Nel corso delle prospezioni sono stati identificati in grande quantità resti di centri di produzione olearia, alcuni dei quali comprendono decine di strumenti per la pressa. Gli oleifici situati nelle ville consistono in tre o quattro presse raggruppate in un settore particolare; mentre singole presse sono disperse nella campagna, accanto a resti di capanne o entro piccoli agglomerati.
Non è ancora del tutto chiaro quale dovesse essere l'aspetto preciso della città nel IV sec. d.C.; molte ville furono abbandonate; ma gli scavi degli anni '60 hanno riportato alla luce un considerevole numero di ricche domus databili nello stesso periodo. Le modifiche subite - nella stessa epoca - dal teatro possono quindi essere interpretate, forse, non tanto come sintomo dell'impoverimento della città, bensì come il frutto di un'evoluzione del gusto in materia di spettacoli. Nel IV sec:diventò cristiana. Alcune scoperte di chiese e di iscrizioni dimostrano che la nuova religione penetrò anche nelle campagne.
Al di fuori della storia amministrativa della provincia di cui Caesarea era la capitale, si ignora quasi tutto dell'evoluzione della città dal V sec. sino alla fine del Medioevo. La riconquista di Belisario nel 534 ne fece la capitale della Mauretania Seconda. La città manca nelle liste di Giorgio di Cipro, che furono composte agli inizi del VII secolo.
Bibl.: G. Ch. Picard, La date du théâtre de Cherchel et les débuts de l'architecture théâtrale dans les provinces romaines d'Occident, in CRAI, 1975, pp. 386-397; Ph. Leveau, J. L. Paillet, L'alimentation en eau de Caesarea de Maurétanie et l'aqueduc de Cherchel, Parigi 1976; J.-C. Golvin, Ph. Leveau, L'amphithéâtre et le théâtre-amphithéâtre de Cherchel; monuments à spectacles et histoire urbaine à Caesarea de Maurétanie, in MEFRA, XCI, 2, 1979, pp. 817-843; Ph. Leveau, Les maisons nobles de Caesarea de Maurétanie, in AntAfr, XVIII, 1982, pp. 109-165; P. Pensabene, Les chapiteaux de Cherchel. Etude de la décoration architectonique (BAAlger, suppl. III), Algeri 1982; Ph. Leveau, Caesarea de Maurétanie, une ville romaine et ses campagnes (Collection de l'École Française de Rome, 70), Roma 1984; N. Benseddik, T. W. Potter, Fouille du forum de Cherchel. Rapport préliminaire (BAAlger, suppl. IV), Algeri 1986; Ph. Leveau, Les enceintes augustéennes d'Afrique. A la rencontre de l'archéologie, de l'histoire et du droit, in Bulletin de l'Ecole antique de Nîmes,XVIIIi, n. speciale, 1987, pp. 151-158; S. Walker, Digram congruentemque splendori patriae. Aspects on Urban Renewal under the Severi, in Architecture and Architectural Sculpture in the Roman Empire, Oxford 1990, pp. 138-142.
Caesarea