cherubico
. Ricorre in Pd XI 39 L'un [s. Francesco] fu tutto serafico in ardore; / l'altro [s. Domenico] per sapïenza in terra fue / di cherubica luce uno splendore. Nella Vita Dominici di R. Spiazzi (Padova 1961, 96) citata dal Fallani, la cherubica luce viene spiegata come " la luce sacerdotale-religiosa dell' ‛ Ordo canonicus ', che, nella gerarchia ecclesiastica, avvicina i ministri di Gesù Cristo, viventi in comune sotto una regola determinata, a quei ministri della gerarchia angelica che hanno il loro nome, secondo l'interpretazione tradizionale della gerarchia cattolica, dalla ‛ pienezza della scienza ' ". Infatti s. Tommaso, lo stesso in bocca al quale D. pone la terzina citata, affermava che " Cherubim interpretatur plenitudo scientiae; Seraphim autem interpretatur ardentes sive incendentes " (Sum. theol. I 63 7 ad 1);mentre è da notarsi che, dal punto di vista etimologico, ‛ cherubino ' e perciò ‛ cherubico ' vale piuttosto " intercedente ", " orante " (ebraico kérúb, plurale kérúbim; cfr. accadico karàbu, " pregare ").
Per quanto riguarda il paragone di s. Francesco con un serafino, e di s. Domenico con un cherubino, i commentatori moderni notano che esso appare nell'Arbor vitae crucifixae di Ubertino da Casale: " Franciscus et Dominicus singulariter claruerunt, quorum primus seraphico calculo purgatus... totum mundum incendere videbatur. Secundus vero et cherubinus extentus et praetegens lumine sapientiae... super mundi tenebras clarius radiavit ". Ma, prima ancora, cfr. Tommaso da Celano Vita Francisci I 4, 23.