CHETOSOMATIDI (dal gr. καίτη "capigliatura" e σῶμα "corpo"; lat. scient. Chaetosomatidae)
Famiglia di Vermi strettamente affini ai veri Nematodi, ehe comprende, secondo" il Metschnikoff, i generi Chaetosoma, Rhabdogaster e Tristichochaeta, ascritti dal Panceri, insieme coi Desmoscolex, Echinoderes (v. chinorinchi), Trichodera, ad una sezione ben distinta dei Nematodi (Nematoidea Loricata). Sono vermi assai piccoli che facilmente si ritrovano fra le diatomee e gl'infusorî quando si lasciano alghe e detriti organici raccolti sui bassifondi in una bacinella con poca quantità d'acqua. In Chaetosoma, scoperto con la sola femmina (Ch. ophicephalum) dal Claparède sulle coste della Normandia, e ritrovato poi dal Panceri sui bassifondi di Casamicciola, il capo è ben distinto dal resto del corpo, che è ricoperto da fini e radi peluzzi, provvisto sulla superficie ventrale, anteriormente all'ano e posteriormente al poro genitale femminile, di una doppia serie di 15 setole cilindriche o bastoncini addominali, per mezzo dei quali l'animale aderisce e striscia sulle alghe e sugli altri corpi sommersi. Intorno alla bocca, il capo, ovoide, è munito di stiletti chitinosi mobili con i quali l'animale si attacca al substrato, potendo così procedere come le sanguisughe e i bruchi delle geometre, inarcando cioè il corpo e poi allungandosi.
Un'altra specie di questo stesso genere, il Ch. Claparedii, fu descritta dal Metschnikoff. Altri generi sono: Rhabdogaster, scoperto nel 1856 dal Metschnikoff presso Salerno e Tristichochaeta, trovato per la prima volta dal Panceri nelle acque di Casamicciola (v. nematodi; desmoscolecidi).
Bibl.: Metschnikoff, Beiträge zur Naturgesch. der Würmer. Über Chaetosoma und Rhabdogaster, in Zeitschr. Wiss. Zool., XVII, 1867; P. Panceri, Osservazioni intorno a nuove forme di vermi Nematodi marini, in Atti R. Acc. d. scienze di Napoli, VII (1876); Claparède, Beobacht. üb. Anatom. u. Entwickl. wirbelloser Thiere an d. Küste von Normandie, Lipsia 1863.