Chiana
Fiume della Toscana che ha subito notevoli variazioni di corso in epoca storica. In età etrusca il fiume, dopo essersi staccato completamente dall'Arno, recava le sue acque al Tevere, che raggiungeva nei pressi di Orvieto; la valle omonima fu allora regione agricola molto fertile.
Tiberio progettò di deviare il corso del " Clanis " (Tacito Ann. I 79), ma il progetto non fu realizzato, e a poco a poco il letto del fiume fu colmato dall'apporto 953 degli affluenti; il fiume stesso si impaludò, rendendo improduttiva e malarica tutta la valle circostante.
Così D. lo conobbe o ne ebbe notizia; infatti lo cita in Pd XIII 23 per esprimere il concetto di un movimento estremamente lento. Cita anche la Valdichiana (v.) in If XXIX 47 come luogo tra i più malsani.
Nel XVI secolo si iniziò la bonifica della C. per iniziativa dei granduchi di Toscana (cfr. Bassermann, Orme 300), e oggi il " Canale maestro della Chiana " porta la gran parte delle acque della Valdichiana all'Arno, mentre una parte delle acque medesime sono scolate al Tevere dal Chiana.
Da notare che il Landino non identifica il C. dantesco con il fiume, ma dice: " cioè si muove più che una chiana, cioè un'acqua morta ".