Vedi CHIARAMONTE GULFI dell'anno: 1959 - 1994
CHIARAMONTE GULFI
Paese della Sicilia orientale in provincia di Ragusa. È il centro abitato più vicino all'insediamento dell'antica città di Akrillai (῎Ακριλλαι), fondata dai coloni di Akre (῎Ακραι). Akrillai è ricordata da Tito Livio (xxiv, 35, 8-10; 36, 1), da Plutarco (Marc., 18, 2) a proposito di un episodio della II guerra punica, e da Stefano Bizantino (s. v.). L'identificazione è stata possibile grazie alle fonti ed ai numerosi resti archeologici venuti in luce a N-O dell'odierno abitato, in insediamenti posti all'inizio della pianura che si estende alle spalle di Camarina. Il centro doveva essere attraversato da quella importante arteria congiungente Siracusa a Selinunte attraverso Agrigento, della quale si hanno ininterrotte notizie dal VI sec. a. C. fino al 1290. La località ebbe, verosimilmente, nome di "Gulfi", in seguito all'occupazione araba. Ha concorso alla identificazione del luogo l'antico toponimo tuttora esistente e significativo "Cianuriddu", "Planucrille".
Le più importanti tracce preelleniche della zona vennero in luce nelle località "Paraspola" e "Pipituna". Si tratta di grotte funerarie ellissoidali contenenti scheletri isolati e riuniti in gruppi con il capo rivolto a valle e poggiante su un gradino. Il corredo funebre consta di numerosi vasi attestanti una continuità da una prima fase castellucciana ad una fase del tipo "Thapsos". In contrada Piano del Conte è stato possibile rintracciare un abitato che ha restituito abbondante ceramica databile fra il iv sec. a. C. ed il I d. C Ciò testimonia una continua occupazione del luogo. In una tomba a fossa, è stata trovata una coppa emisferica recante la firma del fabbricante Menemachos la cui bottega in Delo ha prodotto la varietà più tarda delle coppe dette megaresi. Sono state trovate monete che giungono fino all'imperatore Valente. Dalle necropoli di età imperiale provengono anche vetri interessanti, fra cui uno, intatto, con una scena di caccia sul corpo. Esso va datato fra la fine del III e gli inizî del IV sec. d. C. Citiamo, infine, sette titoli cristiani in greco, uno in latino ed un titolo ebraico (in caratteri greci), tutti fra il IV e il V sec. d. C. Dalla chiesetta bizantina di S. Elena provengono avanzi di interessanti sculture. Numerosi i resti bizantini della località S. Nicola.
Bibl.: A. Di Vita, Vetro romano con scena di caccia da Chiaramonte Gulfi, in Siculorum Gymnasium, n. s., IV, 1951, pp. 60-65; id., Iscrizioni funerarie siciliane di età cristiana, in Epigraphica, XII, 1950, p. 104 ss.; id., Ricerche archeologiche in territorio di Chiaramonte Gulfi (Akrillai), Catania 1954; id., La penetrazione siracusana nella Sicilia sud-orientale alla luce delle più recenti scoperte archeologiche, in ΚΩΚΑΛΟΣ, II, 2, 1956.
(A. Di Vita - B. Conticello)