CHIAROVEGGENZA (fr. clairvoyance; sp. clarividencia; ted. Hellsehen; ingl. clairvoyance)
Facoltà propria a certi individui, in speciali circostanze, di percepire un evento, nello spazio o nel tempo, senza il soccorso dei sensi empirici, e in modo tale da escludere che le cognizioni acquisite traggano origine da una mentalità estrinseca al percipiente. Il vocabolo è inteso dai più come sinonimo del neologismo criptestesia (sensibilità nascosta), proposto dal Richet, e si può considerare comprensivo di molte forme particolari di conoscenza extranormale, indicate correntemente con i termini "lucidità, doppia vista, metagnomia, criptoscopia" ecc.
Conosciuta ab antiquo attraverso narrazioni di scrittori d'ogni tempo e d'ogni luogo, osservata con frequenza nel periodo del magnetismo animale, nella forma sonnambolica dei "viaggi" ipotetici attraverso lo spazio, la chiaroveggenza è stata studiata soprattutto a partire dagli ultimi anni del sec. XIX, insieme con gli altri fenomeni che costituiscono l'oggetto delle odierne ricerche psichiche (v. Psichica, ricerca). Si è così raccolta una cospicua messe di casi, sperimentali o spontanei, con soggetti particolari, tra cui celebri Kahn, Reese, Ossowiecki, le signore Piper, Thompson, Verrall, Plaat, ecc. La chiaroveggenza può presentare interferenze di carattere telepatico (v. telepatia), può esercitarsi mediante oggetti con cui il chiaroveggente entra in rapporto (forma detta, impropriamente, psicometria) o su cui fissa lo sguardo (v. specialmente Cristalloscopia) o l'udito (chiarudienza), o mediante speciali strumenti (v. specialmente rabdomanzia); può assumere forma medianica con andamento spiritistico (v. psichica, ricerca; mrdium; spiritismo, ecc.). Le ipotesi interpretative, generali o parziali, sulla chiaroveggenza nelle sue diverse forme sono svariatissime. Del fenomeno come tale non è più lecito dubitare, pur restandone sconosciuto l'imimo processo.
Bibl.: Gli scritti sui fenomeni di chiaroveggenza sono innumerevoli. Per una prima conoscenza dell'argomento v. E. Servadio, La ricerca psichica, Roma 1930, pp. 79-88, 90-94 (con ampia bibl.).