CHICHIMEC (pron. cicimek)
Con tal nome vengono chiamate, dagli storici dell'epoca preispanica del Messico, quelle tribù nomadi che, nel Messico precolombiano, invasero l'Anahuac, quando i Toltechi erano in precipitosa decadenza. Pare appartenessero alla grande famiglia degli Otomi, e provenissero dalla stessa regione da cui sarebbero scesi i Toltechi prima, gli Aztechi dopo. Le prime informazioni attendibili su di essi ci sono date dalle Mape Tloltzin e Quinantzin (v. Anales del Museo Nac. de México, III, pp. 308 e 345, e Mission Scient. au Mexique et dans l'Amerique centr., I), che ce li descrivono come feroci selvaggi. Secondo il loro cronista dell'epoca della conquista, che scrisse in spagnolo, F. de Alva Ixtlilxochitl, i Chichimec, incivilitisi, avrebbero in seguito fondato uno stato monarchico che durò molti anni. Emigrati poi dalla loro capitale Amaquemecam, a 600 miglia al N. dell'odierna città di Guadalajara, sarebbero venuti nell'Anahuac sino a Tula, la capitale dei Toltechi, ormai da questi abbandonata, stabilendosi poi a Tenayucán e nella regione di Tezcoco presso il lago omonimo. Si fusero essi con gli ultimi Toltechi da cui ereditarono la civiltà. Nel sec. XIII altre tribù dette Colhui, sopravvennero e si sovrapposero a essi, e insieme fondarono una nuova monarchia, che prese il nome d'Acolhuacán ed ebbe per splendida capitale Tezcoco. Alleati degli Aztechi, terminarono come questi con l'essere conquistati dagli Spagnoli.
Bibl.: F. de Alba Ixltilxochitl, Historia Chichimeca, Messico 1891, traduz. non fedele in francese in Ternaux-Compans, Voyages relations et mém., ecc., s. 2ª, II, Parigi 1840; A. Hrdlička, The region of the ancient Chichimecs, in Am. Anthropologist, n. s., V (1903), pp. 385-440. V. inoltre la bibl. alla voce messico.