ORIENTALE, CHIESA
. Questo termine è adoperato quasi sempre al plurale, "le chiese orientali", e designa genericamente le cristianità situate nelle regioni sia dell'Europa orientale, sia dell'Asia occidentale, che seguono riti antichissimi, ma tutti differenti dal rito latino, che è il più diffuso in tutto il resto del mondo. Perciò l'aggettivo "orientale" si riferisce alla posizione geografica che esse occupano riguardo alla regione originaria del rito latino (Roma); ma evidentemente è una designazione vaga ed empirica, benché oramai sancita dall'uso, giacché oggi le chiese "orientali" sono, oltre che permeate, anche circondate pure a Oriente da numerose e fiorenti cristianità di rito latino. Queste chiese orientali sono le varie ortodosse di rito bizantino; le armene; le siriache di rito siro-antiocheno, con cui si può unire la maronita; le caldee di rito siro-caldeo; le copte e le etiopiche di rito alessandrino (v. tutte queste voci). Tutte queste chiese si suddividono poi, pur sotto la stessa denominazione, in scismatiche o unite, a seconda che sono separate o unite con la Chiesa cattolica di Roma (v. orientali uniti; ortodossa, chiesa).