Chinatown
(USA 1974, colore, 131m); regia: Roman Polanski; produzione: Robert Evans per Long Road; soggetto: Roman Polanski, Robert Towne; sceneggiatura: Robert Towne; fotografia: John A. Alonzo; montaggio: Sam O'Steen; scenografia: Richard Sylbert; costumi: Anthea Sylbert; musica: Jerry Goldsmith.
Los Angeles, 1937. Ingaggiato per un'inchiesta sui tradimenti coniugali del signor Mulwray, l'investigatore privato Jake J. Gittes, che ha fotografato l'uomo con una giovane donna in barca, scopre che Evelyn Mulwray, la moglie, non è la persona che gli ha commissionato il lavoro. Subito dopo, Mulwray, un ingegnere che riveste importanti ruoli istituzionali, viene trovato annegato. Le indagini del detective conducono a traffici illeciti nell'erogazione dell'acqua (scoperti dall'ingegnere), e allo stesso tempo incrociano sempre più da vicino l'inquieta Evelyn, con la quale Gittes inizia una relazione senza tuttavia comprendere il ruolo della donna nell'omicidio del consorte. In realtà, l'esecutore del delitto è il vecchio e potente Noah Cross, padre di Evelyn ed ex socio del marito, che vuol far costruire con il danaro pubblico un lago artificiale e realizzare così imponenti speculazioni edilizie. Alla fine, Gittes viene a conoscenza del segreto di Evelyn: la donna è stata violentata a quindici anni dal padre ed è rimasta incinta. La giovane fotografata con Mulwray è figlia e sorella di Evelyn; il padre, dal quale è stata tenuta lontana e nascosta, la rivuole a tutti i costi con sé, mentre la madre cerca di proteggerla. Nel quartiere di Chinatown, dove Gittes, quando era poliziotto, ha vissuto un passato carico di dolorosi ricordi che non rivela a nessuno, Evelyn Mulwray viene uccisa dalla polizia mentre tenta la fuga con la figlia; Gittes, impotente, viene allontanato dalla polizia e Noah Cross prende con sé la figlia e nipote, che considera una proprietà personale.
Notevole successo di pubblico e di critica, Chinatown, primo film americano diretto da Roman Polanski dopo l'assassinio della moglie Sharon Tate, è considerato come una delle più felici e originali riletture contemporanee del detective movie di eredità chandleriana e allo stesso tempo come uno degli esiti più convincenti della maturità del regista. La virtuosistica qualità dei dialoghi e dell'ambientazione d'epoca, l'accurata gradualità con la quale viene alimentato lo spessore dei personaggi e dei loro anfratti psichici, l'eleganza visiva della messa in scena sono, in realtà, al servizio di una severa disamina di ogni mondo possibile senza appello o riscatto. Secondo David Thompson (che nel romanzo Suspects, del 1985, ricostruisce la vita di molti personaggi di film famosi come se fossero davvero esistiti), Jake J. Gittes, il protagonista, è nato a Chinatown da una prostituta cinese, morta durante un terremoto. Si tratta di una congettura non verificabile, dato che il passato del protagonista è l'unico mistero del film che non venga svelato o raccontato, nonostante uno dei motivi ricorrenti ("Lascia stare, Jake, è Chinatown") sia proprio la continua evocazione del quartiere cinese come simulacro di un passato immodificabile e di un mondo in cui la legge e la giustizia non possono regnare. Nel finale, riscritto da Polanski senza accordo con lo sceneggiatore, in cui Jake trasforma il ghigno impassibile dell'inizio in uno sguardo attonito e devastato, Chinatown diviene la metafora dell'impossibilità di tutto (la vita, l'amore, il potere) a essere diverso, ma anche la sintesi, insuperata, delle due più popolari forme del poliziesco, alternative l'una all'altra secondo la definizione che ne dà Tzvetan Todorov nel saggio del 1966 Tipologia del romanzo poliziesco: da un lato il giallo a enigma basato su un mistero di complessa soluzione razionale, il cui fine è la ricostruzione di un evento criminoso accaduto prima del racconto; dall'altro il noir, in cui la narrazione implica l'azione del crimine ed entrambe partecipano alla rappresentazione soggettiva dei personaggi. Il mistero viene risolto, ma il caos della violazione e del sopruso, sotto l'ordine apparente, è riconfermato per sempre.
Polanski, invitato da Jack Nicholson a trasformare in film il romanzesco copione di più di 180 pagine di Robert Towne (tra i maggiori sceneggiatori di Hollywood), imprime a questa rilettura noir, che si ispira a fatti effettivamente accaduti, la radicalità di uno scetticismo tipico dei suoi film migliori, quasi nascosto da una ricostruzione preziosa di cui tutti sono complici: John Huston (il padre del noir, qui nei panni di un patriarca onnipotente: la storia si svolge nel 1937, qualche anno prima che egli desse ufficialmente vita al genere con The Maltese Falcon ‒ Il mistero del falco, 1941), Faye Dunaway (alla sua prova migliore), Nicholson (forse il più riuscito tra i discendenti contemporanei di Philip Marlowe, ha diretto anche un seguito di questo film, The Two Jakes ‒ Il grande inganno, 1990, decisamente inferiore). Nella fotografia ambrata e ricca di oscurità e nelle raffinate scenografie la regia dissemina alcune tracce insistenti che solo l'epilogo consente di decifrare. L'affinità tra la ricerca della fonte dell'acqua e il mistero dell'origine di una vita, che sono al centro del film, così come la figura dell'iride macchiata e del fanalino infranto che prefigurano l'occhio deturpato nel finale da un colpo di arma da fuoco (che uccide il personaggio già oggetto della più odiosa violenza), innervano ancora oggi la visione del film con il loro segreto e spietato reticolo metaforico. Chinatown vinse l'Oscar per la sceneggiatura, ebbe undici nominations e fu premiato con quattro Golden Globe (film, regia, attore protagonista e sceneggiatura).
Interpreti e personaggi: Jack Nicholson (Jake J. Gittes), Faye Dunaway (Evelyn Mulwray), John Huston (Noah Cross), Roman Polanski (uomo con il coltello), Perry Lopez (tenente Lou Escobar), John Hillerman (Russ Yelburton), Darrel Zwerling (Hollis Murlwray), Diane Ladd (Ida Sessions), Roy Jenson (Mulvihill), Dick Bakalyan (Loach), Burt Young (Curly), Bruce Glover (Duffy), Joe Mantell (Walsh), Nandu Hinds (Sophie, la segretaria di Gittes), James O'Rear (avvocato), James Hong (Kahn, il maggiordomo di Evelyn), Beulah Quo (la cameriera dei Mulwray), Jerry Fujikawa (giardiniere dei Mulwray), Belinda Palmer (Katherine), Elizabeth Harding (moglie di Curly), Roy Roberts (sindaco Bagby), Fritzi Burr (segretaria di Nulwray), Federico Roberto (maggiordomo di Noah Cross), Allan Warnick (impiegato), George Justin (barbiere) Noble Willingham, Elliott Montgomery, Rance Howard, Doc Erickson, Charles Knapp, Claudio Martínez, John Holland, Jesse Vint, Jim Burke, Denny Arnold, John Rogers, Cecil Elliott, Paul Jenkins, Lee de Broux.
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