chiosa
Dal tardo latino glosa, " vocabolo raro, difficile " (‛ glossa ' non c'è mai in D.; nemmeno ‛ glosa ' nelle opere latine), il termine indica la " nota " apposta a un testo per chiarirne un passo oscuro o dubbio o per fornire notizie di carattere erudito, il " commento ", la " postilla ": in Cv I IX 10 lo latino... per comento e per chiose a molte scritture è già stato domandato, e IV XIV 6 avvegna che 'l testo ciò non curi, degno è che la chiosa a ciò risponda.
Nel significato di " chiarimento ", " spiegazione ", che si può dare anche oralmente, in Pg XX 99, in rima con nascosa e sposa: Ciò ch'io dicea di quell'unica sposa / de lo Spirito Santo e che ti fece / verso me volger per alcuna chiosa, / tanto è risposto a tutte nostre prece / quanto 'l dì dura; e Pd XVII 94, in rima con cose e nascose: Poi giunse: " Figlio, queste son le chiose / di quel che ti fu detto... ". E inoltre lezione congetturale del Pézard in Cv II XIII 29 (legge " per le sue [chiose, che so]no più che d'alcuna de le sopra dette scienze ", mentre il Busnelli: per le sue [dimostrazioni], che sono, e la Simonelli per le sue [ancelle]; nei codici si legge " le sue che sono ".