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chip genomico

di Giuseppe Novelli - Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008)
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Chip genomico

Giuseppe Novelli

Importante strumento delle cosiddette nanotecnologie, noto anche come microarray a DNA. È un supporto solido, solitamente di vetro, o di nylon, su cui vengono depositate le sequenze di migliaia di differenti geni (in genere oligonucleotidi sintetici). La potenza della tecnica risiede nelle ridotte dimensioni dei supporti utilizzati e nella possibilità di analizzare contemporaneamente il profilo di espressione di centinaia di migliaia di geni: questo consente di avere sia informazioni statiche riguardo all’espressione genica (vale a dire in quale tessuto viene espresso il gene) che informazioni dinamiche (la correlazione tra il pattern di espressione di un gene rispetto ad altri geni). Il principio su cui tale metodica si basa è l’ibridazione base specifica, ossia l’appaiamento tra basi complementari (la T si appaia con la A e la G con la C). Elementi importanti della tecnologia sono: il probe (o sonda), ovvero l’acido nucleico (oligonucleotide) a sequenza nota che viene depositato sulla matrice (vetrino o membrana di nylon), e il target, ossia il campione di acido nucleico libero la cui identità o abbondanza deve essere determinata. Numerose sonde depositate in una posizione nota su un supporto solido a formare una microgriglia costituiscono un array (spesso anche detto microarray). Ogni spot di DNA (sonda) è generalmente più piccolo di 200 μm di diametro e un intero array contiene generalmente migliaia di spot. L’array può essere strutturato in maniera predefinita da una sintesi fotolitografica di oligonucleotidi in situ, o da sonde di DNA che possono essere applicate direttamente alla superficie mediante l’utilizzo di ‘pin’ o tecnologia inkjet, un sistema automatizzato di deposizione. Il target, invece, è rappresentato da acido nucleico marcato con nucleotidi radioattivi o legati a molecole fluorescenti.

→ Genetica. Diagnosi genetiche

Vedi anche
oligonucleotide Catena di pochi nucleotidi (fino ad alcune decine) ottenuta per sintesi o per frammentazione di un acido nucleico (➔ biotecnologie). ● In genetica molecolare, l’oligonucleotide allele-specifico (ASO, allele-specific oligonucleotide) è un oligonucleotide sintetico progettato per ibridizzare con una specifica ... espressióne gènica espressióne gènica Processo per cui ogni cellula è in grado di attivare, o esprimere, solo alcuni dei geni contenuti nel suo DNA. Infatti, nonostante il patrimonio genetico di un individuo (ovvero il suo DNA) sia uguale in tutte le cellule, queste hanno caratteristiche e funzioni differenti: ciò avviene ... nucleotide Glicoside formato dall’unione di uno zucchero a 5 atomi di carbonio (ribosio o desossiribosio) con una base azotata (purinica o pirimidinica) e con l’acido fosforico. Questi composti si trovano in natura come prodotti intermedi del metabolismo cellulare (ATP, ADP, AMP, GTP ecc.). Derivano anche dalla ... legami intramolecolari Legami tra gli atomi di una stessa molecola. In particolare, con questa locuzione si indicano i legami di tipo debole (per es., legami idrogeno) che si instaurano tra atomi, anche molto distanti tra loro, di una macromolecola, contribuendo alla formazione della loro struttura quaternaria.
Categorie
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Vocabolario
chip ottico
chip ottico loc. s.le m. Microcircuito elettronico di dimensioni molto ridotte e con capacità di elaborazione molto elevate e veloci, il cui funzionamento è basato sul silicio fotonico. ◆ Se il silicio è destinato a sparire quale tecnologia...
chip biologico
chip biologico loc. s.le m. Microcircuito elettronico che riproduce i meccanismi biologici. ◆ Chip biologici. Quest’anno si è celebrato il matrimonio tra biologia e microelettronica, felice unione che ha figliato una serie di macchine lillipuziane...
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