chiralita
chiralità proprietà di figure geometriche non sovrapponibili alla propria immagine speculare. Una figura geometrica è detta chirale se non è possibile trasformarla, mediante rotazioni e traslazioni, nella sua immagine riflessa. Il termine proviene dal greco kheír, «mano»: infatti, le mani sono un esempio di oggetti chirali poiché risultano l’una immagine speculare dell’altra, ma non esiste alcuna trasformazione composta da traslazioni e rotazioni che possa trasformare la mano sinistra nella mano destra e viceversa. Nel piano ha la proprietà di chiralità qualsiasi figura F che non è possibile trasformare mediante rotazione e traslazione nella sua simmetrica F′ rispetto a una retta. Nello spazio risulta chirale ogni figura S che non è possibile trasformare mediante rotazione e traslazione nella sua simmetrica S′ rispetto a un piano. Dalla definizione segue che sono chirali tutti e soli i poligoni privi di asse di simmetria e tutti e soli i poliedri privi di piani di simmetria. Non sono pertanto chirali i poligoni regolari, i triangoli isosceli, i rombi ecc., mentre risultano chirali, per esempio, tutti i triangoli scaleni. Nello spazio i poliedri regolari non sono chirali. Il concetto di chiralità, oltre che in matematica, ha un ruolo importante nella chimica (molecole chirali), nella cristallografia e nella fisica delle particelle.