CHIRISOFO (Χειρίσοϕος)
Antico incisore, che ha firmato due coppe d'argento, rinvenute nell'isola di Lolland, e conservate nel Museo di Copenaghen, adorne di rilievi sbalzati e ripresi a cesello. Nell'una sono scene relative all'episodio di Priamo che chiede ad Achille il corpo di Ettore, nell'altra è rappresentato il mito dell'abbandono di Filottete a Lemno e del suo richiamo. Esse sono affini a quelle rinvenute a Boscoreale. Recano in grafito una notazione ponderale e il nome Silius, che potrebbe essere quello di Caio Silio, legato della Germania superiore fra il 14 e il 21 d. C. Cosicché si pensa che i vasi siano pervenuti come dono o come bottino a un capo germanico. Diversi elementi, fra cui il fatto che uno dei vasi è firmato in greco, ma con caratteri latini (Chirisophos epoi), permettono di supporre fondatamente che C. abbia lavorato in Italia, probabilmente nella Campania, appunto sull'inizio dell'era volgare.
Bibl.: S. Reinach, Gaz. des Beaux Arts, II (1923), p. 129 segg.