Chiromanzia
Dal greco χείρ, "mano", e μαντεία, "divinazione", la chiromanzia, la cui pratica ha origini antichissime, è l'arte divinatoria che presume di poter definire il carattere, lo stato di salute e il destino di un individuo analizzandone la morfologia delle mani e delle dita.
Dal punto di vista etimologico, la chiromanzia è l'arte di predire l'avvenire di una persona in base ai segni e alla forma della sua mano, ma in realtà essa si confonde con la chirognomia e la chiroscopia (v. oltre) e, di conseguenza, prende in considerazione non soltanto il futuro, ma anche qualsiasi altro aspetto della vita della persona.Le origini della chiromanzia sono senza dubbio antichissime; sono tuttavia prive di fondamento le interpretazioni, ancor oggi ripetute e diffuse, di alcuni passi biblici (Giobbe 37, 7; Proverbi, 3, 16) come testimonianza della pratica di quest'arte. D'altra parte, alcuni autori greci (Aristotele, Antistene, Anassagora) e romani (Plinio il Vecchio, Giovenale) si occuparono dell'argomento, e Aristotele tratta esplicitamente del numero e della lunghezza delle linee della mano e dei loro rapporti con la longevità. Sia in Grecia sia a Roma la chiromanzia, pur non facendo sempre parte integrante del culto, ebbe momenti di grande fortuna; sembra accertata la sua derivazione, attraverso le teorie dell'influsso dei pianeti sul corpo umano, dall'astrologia, di cui costituì una specie di semplificazione riassuntiva (la configurazione della mano sarebbe l'espressione somatica della configurazione astrale presente al momento della nascita). Per quanto riguarda altri popoli, l'arte di interpretare i segni del corpo umano comprendeva certo, in India, anche la chiromanzia; gli zingari, poi, l'hanno praticata in ogni tempo e così pure i cinesi; molte popolazioni primitive la coltivano tuttora.Nel Medioevo la chiromanzia ebbe una certa diffusione (è menzionata, fra l'altro, da Alberto Magno). Ancor più nel Rinascimento interessò scrittori come Paracelso e Cardano; alcuni, come Giovanni de Hayn (de Indagine), Tricasso da Mantova, Bartolomeo Coclès ecc., dedicarono all'argomento trattati interi. Successivamente, la chiromanzia, come il pensiero occultistico nel suo complesso, decadde e tornò in auge solo nel 19° secolo, soprattutto a opera di C.S. D'Arpentigny e A. Desbarolles, i quali tentarono di riordinarne le innumerevoli equazioni simboliche nella cui elaborazione ci si era sbizzarriti nei secoli precedenti.
L'esame chiromantico, secondo i sistemi più noti, prende in considerazione la mano sinistra perché meno deformata dall'attività quotidiana. La chiromanzia comprende solitamente sia la chirosofia, che studia il significato mistico-simbolico delle linee, dei segni e delle zone in cui si dividono le mani, sia la chiroscopia e la chirognomia, che si basano sull'analisi morfologica delle mani (forma, grandezza) e delle dita (forma, grandezza, proporzioni). La chirosofia è strettamente legata all'astrologia, in quanto fa corrispondere ai singoli pianeti le varie parti della mano, come i 'monti' (le sporgenze del palmo), includendo in tali corrispondenze anche le falangi. La mano sinistra, salvo il caso dei mancini, è considerata 'soggettiva' e indica le inclinazioni e le capacità naturali del soggetto, nonché le potenzialità del suo destino. La destra è detta 'oggettiva' e indica il grado di realizzazione delle potenzialità espresse dalla sinistra, cioè il compimento del destino o le eventuali modifiche sopraggiunte.Le principali linee della mano sono: la linea del cuore, la prima in alto sul palmo; la linea della testa, che nasce tra il pollice e l'indice e taglia orizzontalmente il palmo sino al suo bordo; la linea della vita, che parte anch'essa tra il pollice e l'indice e circonda l'area antistante il pollice (il monte di Venere); la linea della fortuna o del destino, che, nascendo all'altezza del polso e risalendo sino alla base del dito medio, taglia verticalmente il palmo, intersecando la linea della testa e quella del cuore. I monti, o sporgenze, sono sette: quelli di Giove, di Saturno, del Sole e di Mercurio sono alla base, rispettivamente, dell'indice, del medio, dell'anulare e del mignolo; verso il monte di Marte termina la linea della testa; il monte della Luna è appena sotto quello di Marte; il monte di Venere, infine, si trova, come già accennato, alla base del pollice.Ai monti e alle linee vanno aggiunti molti altri 'segni', quali le croci, le stelle, i triangoli, gli anelli ecc., cui si dà un significato particolare a seconda della loro posizione, forma e grandezza.
F. Frisoni, La mano, l'uomo e il suo destino. Lineamenti pratici divinatori e semeiologici di chiromanzia, Milano, Mursia, 1984.
M. Gardini, Il libro della mano. Personalità e destino attraverso la chiromanzia, Milano, Mondadori, 1984.
A. Hachiro, Il libro completo della chiromanzia, Roma, Hermes, 1987.
E. Kretschmer, Körperbau und Charakter, Berlin, Springer, 1921.