CHIRONOMIA (dal greco χείρ "mano" e νόμος "legge")
Si chiama così l'insieme dei segni che, in tutte le immagini egiziane, fino dal 4° millennio a. C., i cantori (sempre a gruppi) fanno concordi con la mano alzata. Doveva essere cosa tanto legata all'idea stessa del canto, che cantare si diceva hsjt m drt "far musica colla mano". Se la chironomia sia passata, attraverso alla chiesa copta, nella dizione cristiana, non si può dire; ma nelle miniature di codici liturgici medievali non di rado si può vedere il cantore con la mano alzata, in un gesto che non pare quello di battere la misura del tempo. D'altra parte i due accenti che si considerano germi della scrittura medievale a neumi sono segni grafici dei gesti di chi indica con la mano una nota acuta (accento acuto, dal basso all'alto da sinistra a destra) e una nota grave (accento grave, in senso inverso). Per ciò i paleografi moderni dicono chironomica la scrittura nata appunto da quei due accenti. Ora i monaci benedettini di Solesmes tornano a chiamare chironomia una loro maniera d'indicare il movimento dell'esecuzione odierna del canto gregoriano per via di ondulazioni.
Bibl.: K. Sachs, Musik des Altertums, Breslavia 1924; A. Mocquereau, in Le Nombre musical grégorien, Tournai 1909.