Chiropratica
Pratica medica che si basa su diagnosi, trattamento e prevenzione dei disordini del sistema muscolo-scheletrico e degli effetti che queste alterazioni possono avere sullo stato generale di salute di una persona. La chiropratica studia la relazione tra struttura (principalmente la colonna vertebrale) e funzione (coordinata dal sistema nervoso) e il modo in cui l’equilibrio tra queste componenti influenza il recupero e il mantenimento della salute. Assieme all’osteopatia è una delle terapie di tipo manipolativo più diffuse. In queste pratiche, i terapeuti operano su ossa, muscoli e tessuti connettivi usando le mani per diagnosticare e trattare anormalità strutturali e funzionali.
La chiropratica è nata negli Stati Uniti alla fine dell’Ottocento a opera di un guaritore canadese, Daniel D. Palmer, il quale adottava un approccio definito ‘una causa-una cura’. Palmer fondò la sua pratica sulla base di due premesse principali:
(a) le sub-lussazioni vertebrali (definite come disallineamenti spinali che causano una trasmissione nervosa anormale) sono virtualmente causa di tutte le malattie;
(b) la manipolazione manuale delle vertebre sub-lussate ne costituisce la cura.
Si ritiene che la tensione sui nervi spinali possa causare o mantenere uno stato di malattia. Una volta che queste sub-lussazioni sono identificate e corrette (tramite la manipolazione) il corpo può usare le sue risorse naturali per riacquisire l’equilibrio fisiologico e la salute. I trattamenti chiropratici vengono effettuati con l’applicazione manuale di una forza controllata e diretta su un singolo segmento osteo-articolare, per provocare un effetto preciso sull’articolazione interessata. La chiropratica non prevede il ricorso a farmaci o a interventi chirurgici.
→ Medicina complementare e alternativa