CHIŞINĂU (A. T., 79-80)
U Città della Romania, la principale della Bessarabia, capoluogo del dipartimento omonimo; è situata sulla riva destra del Bâc, piccolo affluente del Dnestr, costituente la via naturale di comunicazione fra IaŞi (Moldavia) e Tighina (Bender) sul Dnestr. Contando ora circa 190.000 ab., è per popolazione la seconda città del regno. Vi si trovano l'arcivescovato ortodosso, il comando di corpo d'armata della Bessarabia, il tribunale, una camera d'agricoltura e commercio, alcuni ginnasî, due licei francesi, femminile e maschile, musei (di etnografia e di scienze naturali), un aerodromo e un osservatorio meteorologico.
Si crede che il nome della città sia derivato da quello d'un piccolo villaggio situato presso Arad, dal quale sarebbero venuti i primi abitanti, che si stabilirono intorno a un monastero. Il primo documento che si riferisce a questa città è dell'anno 1420. Ma, bruciata varie volte dai Turchi e dai Tartari, ChiŞinău non era altro che un villaggio di 2000 ab. nel 1812, quando passò sotto la dominazione russa, durante la quale si è molto sviluppata, come emporio commerciale e industriale e centro di russificazione.
ChiŞinău si trova quasi al centro della Bessarabia, nella zona dei codri, regione di vallate a fondo piatto e paludoso, di colline nude o coperte di frutteti, di vigne, di boschi di querce e ricca di monasteri. Evitando il fondo della vallata, lungo il quale corre la linea ferrata, la città, che occupa una superficie di 1000 ett., si arrampica sulle pendici e consta di due parti ben distinte: una è la città bassa, sulle prime pendici, il quartiere più vecchio e più pittoresco, con le sue viuzze tortuose, in salita, con le sue basse botteghe senza finestre, con le sue misere case, col suo quartiere ebraico e il suo immenso mercato. Ivi sono ammucchiati, fra i prodotti più svariati, i celebri tappeti lavorati dai contadini, dai disegni geometrici originali ed antichi. Il quartiere nuovo, in alto, contiene i principali monumenti. Nell'arteria principale, il boulevard Alexandru cel Bun, si trovano i negozî e i caffè, il giardino pubblico, il teatro, il palazzo arcivescovile e le chiese principali, fra le quali la Cattedrale ortodossa, di puro stile russo, risplendente d'oro, terminata nel 1914. Di aspetto russo, con le sue strade smisuratamente larghe, che s'incrociano ad angolo retto, ChiŞinău ha una popolazione molto mista: 13 nazionalità vi sono rappresentate, ma predomina l'elemento ebraico. Gli Ebrei, chiamati dall'interno al tempo della dominazione russa, hanno 32 sinagoghe di fronte a 18 chiese ortodosse. Anche l'elemento russo rimane notevole, rinforzato da numerosi emigrati, fuggiti dalla rivoluzione bolscevica.
L'importanza economica di ChiŞinău risale agl'inizî dello sviluppo agricolo della Bessarabia. Prima della guerra, vi si faceva gran commercio di cereali, di bestiame (montoni, maiali), di formaggio, di lana, di frutta (albicocche, prugne, uva), di vino. Vi erano molini molto importanti, tessiture di stoffe per contadini e industrie connesse con la coltivazione dell'uva (distillerie e fabbriche di botti). La guerra e le sue conseguenze hanno arrestato questo sviluppo economico. Le relazioni con la Russia sono interrotte, mentre sono ancora lente quelle col resto della Romania, in modo da non permettere un trasporto facile dei prodotti agricoli. Inoltre la riforma agraria ha portato con sé una diminuzione considerevole nella produzione dei cereali e ha rovinato l'elemento russo. Ma rimane ancora florida la coltivazione degli alberi da frutto e della vite. Quest'ultima occupa un'area di 3000 ettari attorno alla città e produce vini molto apprezzati. È progettata una grande ferrovia, che dovrebbe riunire ChiŞinău con Hotin a N., sul Dnestr, e col Mar Nero a S. La sua costruzione, ancora lontana, potrebbe ridare la prosperità a ChiŞinău.