Uomo politico e magistrato (Parigi 1721 - ivi 1794), figlio del cancelliere Guillaume-Henri, a sua volta nipote di G. de Lamoignon. Fu primo presidente della Cour des aides, tribunale con competenze in materia fiscale, e, come direttore della Librairie, si distinse per una lungimirante gestione della censura, favorendo la pubblicazione dell'Encyclopédie. La sua critica inflessibile all'amministrazione finanziaria e giudiziaria gli procurò l'esilio da parte di Luigi XV (1771); nominato nel 1775 da R.-J. Turgot ministro della casa del re, si dimise l'anno successivo, ma nel 1787 fu rieletto al Consiglio di stato. Dimessosi un'altra volta non potendo attuare riforme contrarie ai privilegi del re e della nobiltà, durante la Rivoluzione difese però Luigi XVI davanti alla Convenzione; divenuto per tale motivo sospetto, fu ghigliottinato. Da ricordare il Mémoire pour Louis XVI (1794) e il Mémoire sur la liberté de la presse (post., 1809).