Bonington, Chris
La grandezza di Bonington, uno dei tre nomi più illustri nella storia dell'alpinismo himalayano accanto a Reinhold Messner ed Edmund Hillary, è dovuta sia alle sue imprese alpinistiche personali sia alla sua abilità di organizzatore di spedizioni. Cominciò ad arrampicare a 16 anni e al suo periodo giovanile risalgono le ascensioni, sempre prime, su pareti delle isole britanniche, quali l'invernale alla 'Raven's Gully' e 'Coronation Street', 'The Medlar', 'The holy ghost', 'King Cobra', 'Old man of hoy', 'Mercavity'. Nel 1960, in Himalaya, salì in prima assoluta l'Annapurna II (7937 m) con Tom Patey, mentre nel 1961 scalò il Nuptse (7879 m) con lo sherpa Ang Pemba. Diventò famoso quando, nello stesso anno, effettuò la prima ascensione del Pilone Centrale del Frêney (poche settimane dopo la sfortunata avventura di Bonatti e compagni sulla stessa via) con Don Whillans, Jan Clough e Jan Duglosz. Nel 1963 fu la volta della prima sulla Torre Centrale del Paine con Whillans, mentre nel 1965 salì la diretta della parete Ovest dell'Aiguille du Plan, con Lito Tejada-Flores, e il Pilastro Destro del Brouillard, con Rusty Baillie, John Harlin e Brian Robertson. In seguito organizzò la vittoriosa direttissima dell'Eiger (Alpi Bernesi, 1966) e soprattutto l'ascensione della parete Sud dell'Annapurna (1970), tre volte più alta delle più difficili pareti alpine; un successo che cambiò il volto all'intero alpinismo sull'Himalaya: ad arrivare in vetta furono Dougal Haston e Whillans, mentre Clough ebbe un incidente mortale. Seguirono il Brammah (1973, 6411 m, in vetta con Nick Estcourt), il Changabang (1974, 6866 m, in vetta con Martin Boysen, Haston, Doug Scott, Balwant Sandhu e Tashi Choppal), entrambi in India, la prima invernale con Haston sulla diretta alla parete Nord dell'Aiguille de Triolet, nel 1975. In quello stesso anno Bonington raggiunse il culmine della fama e la nomina a sir in seguito alla vittoria sulla parete Sudovest dell'Everest, sulla cui vetta giunsero Haston, Scott, Peter Boardman, lo sherpa Pertemba e forse Mick Burke, poi scomparso. Seguirono le vittoriose conquiste dell'Ogre in Karakorum (1977, 7285 m, in vetta con Estcourt, Scott, Clive Rowland e Julian Mo Anthoine dopo una vera odissea; per registrare una seconda salita di questa montagna bisognerà attendere il 2001), del Kongur (Cina, 1981, 7719 m, in vetta con Boardman, Allan Rouse e Joe Tasker), dello Sperone Sudovest dello Shivling (India, 1983, 6543 m, con Jim Fotheringham), della solitaria al Vinson (Antartide, 1983, 4897 m), della salita all'Everest per la via normale (1985, con una spedizione norvegese), delle prime in Himalaya al Menlungtse (1988, 7181 m, vetta con Andy Fanshawe e Alan Hinkes), al Rangrik-Rang (1994, 6553 m) e al Drangnag-Ri (1995, 6801 m). Tra i tentativi, ricordiamo nel 1978 la Cresta Ovest del K2, salita interrotta per la morte di Estcourt, e soprattutto nel 1982 la Cresta Nordest integrale dell'Everest, interrotta per la morte e la scomparsa di Boardman e Tasker.