MERRITT, Chris
Tenore statunitense, nato a Oklahoma City il 27 settembre 1952. Specialista del repertorio belcantistico italiano, si è imposto come autorevole interprete rossiniano in grado di affrontare, in virtù di una tecnica e di un'estensione vocale non comuni, anche i ruoli più impervi presenti nelle opere serie del musicista pesarese.
Completati gli studi alla Oklahoma City University, ha debuttato all'Opera di Santa Fe nel 1975 interpretando il ruolo di Fenton nel Falstaff di Verdi. Legato da un contratto triennale (1978-81) con il Landestheater di Salisburgo e successivamente (1981-84) con lo Stadttheater di Augusta, vi ha svolto un'intensa attività, affrontando soprattutto il repertorio belcantistico (Rossini, Bellini, Donizetti), ma anche alcuni ruoli mozartiani (Idomeneo, Tamino in Die Zauberflöte). Nel 1981 ha debuttato con esito trionfale a New York nel ruolo, a lui particolarmente congeniale, di Arturo ne I Puritani di Bellini.
A partire dalla metà degli anni Ottanta, M. ha affrontato con sempre maggior frequenza il repertorio serio rossiniano, alla cui riscoperta ha dato un contributo essenziale. Dopo alcune apparizioni in opere rimaste sempre in repertorio (Mosè, a Parigi nel 1983; Semiramide, ad Amburgo, accanto a M. Horne), ha esplorato quasi tutti i capolavori 'dimenticati' (La donna del lago, Maometto ii, Bianca e Faliero, Ermione, Otello, Zelmira, Il viaggio a Reims), presentandosi sia nel Rossini Opera Festival di Pesaro che nei maggiori teatri europei e americani. Dopo la contestata prova verdiana de I Vespri siciliani, spettacolo inaugurale alla Scala nel 1989, M. ha ampliato il suo repertorio interpretando ruoli quali Benvenuto Cellini (H. Berlioz), Le Cid (J. Massenet), Faust (Ch. Gounod), Bacchus in Ariadne auf Naxos (R. Strauss) e, al Festival di Salisburgo del 1996, Aron in Moses und Aron (A. Schönberg).
Dotato di note centrali piene ed espressive, dal colore scuro, M. è divenuto uno dei tenori più richiesti della sua generazione soprattutto in virtù dell'eccezionale tessitura della voce, capace di spingersi agevolmente fino al registro sovracuto con la tecnica del 'falsettone rinforzato'.