Scrittore tedesco (Obersontheim, Württemberg, 1739 - Stoccarda 1791). Compì studî letterarî e musicali; condusse una vita disordinata e dispersiva, che lo vide mutare spesso sede e attività (precettore, giornalista, organista): fu a Königsbronn, Aalen, Geislingen, Ludwigsburg, Mannheim, Monaco, Augusta, Ulma, ecc. Un'ode scritta in morte dell'imperatore Francesco I (1765) gli procurò i primi riconoscimenti; i successivi Todesgesänge (1767) lo collocarono nella schiera dei più dotati seguaci di Klopstock; a Ulma fondò nel 1774 la rivista Deutsche Chronik, che divenne uno degli organi dello Sturm und Drang, cui S. aderì pur rimanendo un isolato. Attratto proditoriamente nel territorio del Württemberg, nel 1777 vi fu arrestato per la sua attività pubblicistica vibrante di fermenti innovatori in sede politica, religiosa e poetica, e rinchiuso per 10 anni nel carcere di Hohenasperg, dove continuò a scrivere, confermandosi poeta geniale. Liberato nel 1787, accettò di inserirsi nel contesto sociale, con la nomina a poeta di corte e direttore del teatro di Stoccarda. Si ricordano Gedichte aus dem Kerker (1780), l'autobiografico Leben und Gesinnungen (2 voll., 1791-93) e, fra i numerosi inni e odi sparsamente pubblicati, Die Gruft der Fürsten (1786) e Zwey Kaplieder (1787).