RAKOVSKIJ, Christian Georgievič
Uomo politico sovietico, di origine bulgara, nato nel 1873. Di professione medico, partecipò dal 1889 al movimento social-democratico in Bulgaria, di dove passò in Svizzera, in Germania e in Francia, partecipandovi dal 1891 al 1896 al movimento rivoluzionario illegale. Nel 1896 si recò a far propaganda in Romania, di dove rientrò in Russia. Qui divenne collaboratore dell'Iskra (La scintilla) con lo pseudonimo di Insarov, col quale pubblicò anche un libro: Sovremennaja Francija (La Francia contemporanea). Nel 1904 ritornò in Romania per organizzarvi il partito social-democratico. Nel 1907 fu arrestato in Russia per avere partecipato all'insurrezione dei contadini e fu espulso e privato dei diritti civili. Nel 1915 partecipò alla conferenza di Zimmerwald. Arrestato di nuovo per propaganda rivoluzionaria in Romania, fu liberato nel 1917 dai soldati russi. La sua attività si svolse poi a Odessa e a Pietrogrado. Nel gennaio-marzo 1918 fu presidente del Collegio supremo per soffocare la controrivoluzione in Ucraina; nel maggio-settembre dello stesso anno capo della delegazione per la pace a Kiev. Fu poi con Čičerin uno dei firmatarî del trattato di Rapallo. Dal 1923 ambasciatore dell'U. R. S. S. in Inghilterra, dal 1925 al 1927 in Francia, da dove fu richiamato su richiesta del governo francese per avere partecipato attivamente all'Internazionale comunista. Avvicinatosi all'opposizione trotskista fu espulso dal partito; nel 1929 arrestato ed esiliato in Siberia. Oltre il lavoro sulla Francia ha scritto alcune memorie, di cui una su Criminalità e degenerazione (1925) e una sui rapporti tra la Russia e la Romania a proposito della Bessarabia.