Scrittore satirico tedesco (Wittenburg 1701 - Berg, presso Eilenburg, 1760). Figlio di un predicatore, studiò diritto a Rostock e a Jena, fu poi precettore a Lubecca, funzionario a Wismar. Nel 1741 passò all'amministrazione sassone, ma le sue troppo libere espressioni sulla conduzione della finanza pubblica indussero il potente ministro Brühl a imprigionarlo (1749). Liberato due anni dopo, ma non più reintegrato nella sua carica, visse sino alla morte nel suo possedimento di Berg. Richiamandosi agli esempî di Montaigne, Bayle e Swift, si dimostrò irrequieto e sapido polemista, attaccando ortodossi, pietisti e falsi dotti. Fra le sue opere: Brionte der Jüngere (1732) e Von der Vortrefflichkeit und Notwendigkeit elender Skribenten (1734), sulla mediocrità morale e culturale dell'epoca in Germania.