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CHRISTINE de Pizan

di Ferdinando Neri - Enciclopedia Italiana (1931)
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CHRISTINE de Pizan

Ferdinando Neri

Così si deve scrivere il suo nome che proviene dalla terra di Pizzano, presso Bologna; e Tommaso da Pizzano si chiamò suo padre, professore d'astrologia nell'università di Bologna alla metà del sec. XIV. L'origine pisana che le fu più volte attribuita non ha altro fondamento se non la grafia Christine de Pisan, invalsa fra gli studiosi francesi moderni. C. nacque nel 1364 circa a Venezia, dove risiedeva la famiglia materna, originaria di Forlì; Tommaso da Pizzano passò alla corte di Francia verso il 1368, come astrologo e medico del re Carlo V, e la piccola C. crebbe nella sua nuova patria, ricevendo una cultura in cui i ricordi italiani si mescolano alle letture e agli studî francesi. Sui quindici anni andò sposa a Étienne de Castel, notaio e segretario regio, che morì nel 1389; il padre le era già morto verso il 1385, ed essa rimase vedova e povera con tre bambini: "Seulete suy et seulete vueil estre", come ella scrive; e si accinse a un lungo lavoro letterario, onde trasse, per sé e per la famiglia, un'onesta e decorosa sussistenza. Trovò appoggio, dapprima nel circolo di Luigi d'Orléans, indi in quelli dei duchi di Borgogna e di Berry; ottenne la protezione d' Isabella di Baviera, regina di Francia, e a questi varî signori dedicò e offrì libri suoi, in rima e in prosa, d'argomento morale, storico e letterario. Nei primi anni del '400 suscitò una disputa di poeti e filosofi intorno al Roman de la Rose, biasimandone lo spirito misogino che domina la parte più estesa dovuta a Jean de Meung; e la difesa e l'esaltazione delle virtù femminili ricorre in tutta l'opera di C., principalmente nella Cité des Dames e nel Livre des Trois Vertus; dagli esempî più antichi essa giunge sino a Giovanna d'Arco. Risuona pure frequente nelle sue pagine il lamento per le tristi condizioni del regno di Francia. Nel 1418, C. aveva abbandonato Parigi per ritirarsi in un'abbazia (che è forse quella di Poissy), dove attese a opere di devozione; l'ultima data certa della sua vita è del 30 luglio 1429.

La sua poesia risente della maniera di Eustache Deschamps, e delle forme discorsive e allegoriche, alquanto sciatte, di quell'infelice periodo della letteratura francese. Lo Chemin de Long Estude (composto circa il 1403) presenta, nel titolo stesso e in alcuni tratti del testo, innegabili reminiscenze della Divina Commedia; e anche più intenso e diffuso appare l'influsso del Boccaccio (e soprattutto dei suoi trattati latini) nell'Epistre d'Othea à Hector, nella Cité des Dames, nel Livre de la Mutacion de Fortune e in quello Des faits et bonnes meurs du sage roy Charles V; minori accenni e richiami a Francesco da Barberino, a Cecco d'Ascoli, e al Petrarca.

Ediz.: Øuvres poétiques de Christine de Pisan, ed. da M. Roy (3 voll. della collez. della Société des anciens textes français), Parigi 1886-1896: il 1° contiene le poesie liriche, balades, lays, virelays, rondeaux, jeux a vendre, complaintes amoureuses; il 2°, l'Epistre au dieu d'amours, Le dit de la Rose, Le débat de deux amants, Le livre des trois jugements, Le livre du dit de Poissy, Le dit de la Pastoure, Une epistre à Eustace Mourel; il 3°, L'oroyson Nostre Dame, Les XV jovys Nostre Dame, Une oroyson de Nostre Seigneur, Les Enseignemens moraux, Prouverbes moraux, Le livre du Duc des vrais amans, Cent balades d'Amant et de Dame; Le Chemin de Long Estude, ediz. Püschel, Berlino e Parigi 1881 (2ª ediz., 1887); Le Dittié sur Jeanne d'Arc, nel t. V del Procès de J. d'Arc pubbl. dalla Société de l'histoire de France. Ancora inedito, il Livre de la Mutacion de Fortune. - Delle opere in prosa, si hanno edizioni moderne del Livre des faits et bonnes meurs du sage roy Charles V, delle epistole sul Roman de la Rose, dell'Epistre de Prison de Vie humaine, oltre la Lettre à Isabeau de Bavière e la Lamentation sur les maux de la France; edizioni antiche, fra il 1497 e il 1536, del Livre des Trois Vertus (talvolta indicato come Trésor de la Cité des Dames); inediti, a non contare le stampe di alcune antiche traduzioni inglesi, Le livre de la Cité des Dames, L'Avision Christine, Le livre du Corps de Policie, Le livre de Prudence, Le livre des faits d'armes et de chevalerie, Le lìvre de la Paix, l'Epistre d'Othea à Hector, Les sept Psaumes allégorisés, Les Heures de contemplation de la Passion.

M.-J. Pinet, C. de P., 1364-1430: Étude biographique et littéraire, Parigi 1927 (cfr. Giorn. stor. della letter. ital., XCII, 1928, pp. 133-139).

Vedi anche
Chaucer, Geoffrey Poeta inglese (n. prob. a Londra tra il 1340 e il 1345 - m. Londra 1400). Era nel 1357 paggio di Lionel, duca di Clarence, terzogenito di Edoardo III, partecipò (1359) alla spedizione di Edoardo III in Francia, entrato al servizio del re, sposò (1366 circa) una damigella della regina; di nuovo in Francia ... Dante Alighièri Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva a una famiglia di piccola nobiltà cittadina (il trisavolo ... Eustache Deschamps Poeta (n. Vertus, Champagne, 1345 circa - m. 1406). Fu avviato alla poesia da Guglielmo di Machaut, intorno alla dottrina retorica del quale compose un trattato, l'Art de dictier et de fere chançons, balades, virelais et rondeaulx (1392), che sono poi le forme liriche in cui egli si esercitò particolarmente; ... allegoria Arte Figurazione pittorica o plastica di un concetto astratto. Si esprime soprattutto per mezzo di personificazioni e simboli. In quanto strumento di complesse rappresentazioni o programmi iconografici, è oggetto di studio dell’iconologia (➔), che già C. Ripa aveva identificato con l’a. letteraria, in ...
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  • FRANCESCO DA BARBERINO
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    Poetessa francese (n. Venezia 1364 circa - m. forse Poissy 1429 circa), figlia di Tommaso da Pizzano, astrologo e medico che verso il 1368 passò alla corte di Francia. Andò sposa a 15 anni al notaio reale E. Castel, ma rimase vedova prestissimo. In tutta l'opera sua ricorre l'esaltazione delle virtù ...
  • CRISTINA da Pizzano
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 31 (1985)
    CRISTINA (Christine) da Pizzano (de Pizan) Jean-Yves Tilliette Nacque a Venezia nel 1365 da Tommaso di Benvenuto e da una figlia di Tommaso Mondini. Il nome di C. deriva dalle proprietà che la famiglia del padre possedeva nel territorio di Pizzano, in quel di Bologna. Il padre aveva fatto studi di ...
  • Christine de Pizan
    Enciclopedia Dantesca (1970)
    Remo Ceserani Poetessa francese di origine italiana (Venezia 1364 - Poissy [?] 1429 circa). Educata agli studi umanistici dal padre, Tommaso da Pizzano - dal 1369 trasferitosi in Francia come astrologo e consigliere di Carlo V - scrisse opere interessanti che rivelano in lei la presenza di uno spirito ...
Vocabolario
de
de 〈dé〉 prep. [lat. de]. – Forma che assume la prep. di quando è seguita dall’articolo, sia che si fonda con questo (del, dello, della, ecc.), sia che si scriva divisa (de ’l, de lo, de la, ecc.) come talvolta nell’uso letter. (è comune,...
de auditu
de auditu locuz. lat. – Espressione corrispondente all’ital. «per sentito dire»: riferire de auditu. Anche, «per avere udito direttamente», nell’espessione giuridica testimone de visu et de auditu (v. de visu).
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