BARDILI, Christoph Gottfried
Pensatore tedesco, nato il 18 maggio 1761 a Blaubeuren (Wurttemberg). Fu ripetitore all'istituto teologico di Tubinga, poi professore di ginnasio a Stoccarda, e morì il 5 giugno 1808 a Mergelstetten. Dopo alcuni meno importanti scritti di storia della filosofia, di psicologia e di filosofia della pratica, pubblicò ad Altona, nel 1798, anonima, una serie di Briefe über den Ursprung der Metaphysik, in cui cercò di porre nel sentimento e nell'arte il fondamento della metafisica. Ma l'opera sua più interessante è il Grundriss der ersten Logik, gereinigt von den Irrthümern bisheriger Logiken überhaupt, der Kantschen insbesondere, ecc. (Stoccarda 1800), polemizzante contro la distinzione kantiana di un mondo soggettivo, fenomenico, da un mondo oggettivo, noumenico. Per il Bardili la legge razionale, superiore alla distinzione della sfera soggettiva e di quella oggettiva, doveva esser considerata come il principio unico, tanto del mondo quanto del pensiero. Con ciò egli, pur fieramente attaccato da Fichte e da Schelling (e sostenuto invece da Reinhold, che lo chiamava a collaborare ai suoi Biträge zur leichtern Übersicht des Zustandes der Philosophie beim Anfang des 19. Jahrhunderts), anticipava in certo modo, almeno in germe, la grande concezione hegeliana della logica.
Bibl.: Per una bibl. degli scritti di Reinhold e di Fichte sul B., v. F. Uebrweg, Grundriss d. Gesch. d. Philos., IV, 12ª ed., Berlino 1923, p. 681. Cfr. inoltre: I. E. Erdmann, Geschichte u. Entwicklung der deuschen Speculation seit Kant, I, p. 479 segg.; R. Kroner, Vou Kant bis Hegel, Tubinga 1921-24.