SIGWART, Christoph
Filosofo, nato a Tubinga il 28 marzo 1830, ivi morto il 5 agosto 1905. Figlio del filosofo Heinrich Christoph Wilhelm. studiò nel celebre Stift della sua città natale, e dal 1863 insegnò filosofia all'università.
Nell'opera del S. hanno particolare importanza le ricerche logiche: la sua Logik (voll. 2, Tubinga 1873-78; 5ª ed., con note e introduzione di Heinrich Maier, ivi 1924) ha esercitato in Germania energico influsso sulla filosofia e sulla metodologia delle scienze particolari. Essa vuol venire in diretto contatto con le esigenze della scienza contemporanea, ed è perciò anzitutto una dottrina del metodo, destinata a indicare il modo con cui si può giungere a una totale determinatezza di concetti, e quindi a giudizî pienamente giustificati soddisfacendo così l'ideale del pensiero. Oltre a questa prevalenza della metodologia è particolarmente caratteristica della logica del S. la posizione centrale della teoria del giudizio. Analizzando psicologicamente l'atto del giudicare, egli ne distingue le varie forme. Concetto e sillogismo seguono come argomenti della , "parte normativa", che indaga le norme generali di un giudicare pienamente fondato e per ciò costituito di concetti deteminati e di sillogismi validi. Nella metodologia, la quale deve mostrare come questo ideale del pensiero (diretto per un verso alla conoscenza del mondo accessibile alla percezione e per altro verso alla determinazione degli scopi ultimi della volontà) venga raggiunto coi mezzi a nostra disposizione, è svolta con speciale ampiezza la dottrina dell'induzione. L'edificio di questa logica, che è insieme psicologica, normativa e metodologica, si basa da un lato sull'idea dell'antitesi tra lo spontaneo procedimento rappresentativo e il pensiero logico, fondato su una volontà etica (così come la riflessione su ciò che l'uomo deve fare è a sua volta il più alto e urgente compito del pensiero), e d'altro lato sulla convinzione che quel procedimento rappresentativo è orientato verso l'ordine logico e morale. Il S. professa quindi una concezione teleologica del mondo, presupponente un unitario fondamento divino.
Oltre ad altri minori scritti di logica, psicologia ed etica, sono da ricordare principalmente, del S., contributi di storia della filosofia, del Rinascimento e dell'età moderna, p. es., su Campanella, Bruno, Bacone. Spinoza, Schleiermacher. Per questi scritti minori vedi anzitutto la silloge delle Kleine Schriften (voll. 2, Friburgo i. B. 1889).
Bibl.: H. Lachelier, La théorie de l'induction d'après S., in Revue philosophique, XX (1895); M. Wartenberg, S.s Theorie der Kausalität im Verhältnis zu Kant, in Kant-Studien, V (1900); J. Engel, S.s Lehre vom Wesen der Erkenntnis, Diss., Erlangen 1908; J. Flaig, S.s Beiträge zu Grundlegung und Aufbau der Ethik, Diss., Jena 1912; Th. Häring, C. S., Tubinga 1930, con bibliografia del S. e sul S.