DAWSON, Christopher Henry
Storico inglese, nato il 12 ottobre 1889, convertitosi al cattolicesimo nel 1913, fra il 1930 e il 1936 insegnante all'università di Exeter, direttore durante la guerra della Dublin Review, dal 1943 accademico di Gran Bretagna. È fra i promotori della ripresa culturale cattolica inglese.
Cultore di storia della storiografia (Gibbon, in Proceedings British Academy, 1934), aperto a suggestioni filosofico-sociologiche di Bergson e di Maritain, di Sturzo e di Berdyaev, ha offerto l'opera sua a testimonianza polemico-critica dell'insufficienza del laicismo ottocentesco e dell'umanesimo liberale idealistico e scientistico a un tempo. Strenuo assertore dell'autonomia e dell'intrinseca religiosità della cultura, ne ha rivendicato l'indipendenza da ogni statalismo totalitario, affermando la primazia dello spirito di fronte alla politica e allo stato, e la necessità teorica e pratica di un ritorno a una società cristiana, a un'intemazionale unitdria che ripeta le proprie origini dalla spiritualità medievale.
Opere principali: The age of the gods (Londra 1928); The making of Europe (1932; trad. it., Torino 1939); Progress and religion (1932; trad. ital., Milano 1948); Enquiries in to religion and culture (1932); The modern dilemma, the problem of european unity (1932); Mediaeval religion (1934); Religion and the modern State (1935); Beyond politics (1939); The Judgment of the nations (1943; trad. it., Milano 1946); Culture and religion (1948).
Bibl.: A. Omodeo, in Il senso della storia, Roma 1948, n. 198 segg.