ISHERWOOD, Christopher
(App. II, II, p. 66)
Scrittore inglese, morto a Los Angeles il 5 gennaio 1986. Divenuto cittadino statunitense nel 1946, ha insegnato Letteratura inglese in varie università.
Fra le opere del periodo statunitense si segnalano: I am a camera (1952), The world in the evening (1954; trad. it., 1958), Down there on a visit (1962; trad. it., Ritorno all'inferno, 1965), A single man (1964; trad. it., 1981), A meeting by the river (1967; trad. it., 1983), Kathleen and Frank (1972, un libro sui propri genitori) e il secondo volume (il primo, Lions and shadows, era stato pubblicato nel 1938) dell'autobiografia, Christopher and his kind (1977), una confessione franca e senza veli dei suoi trascorsi omosessuali nella prima giovinezza.
In quasi tutti questi scritti, suggestioni della filosofia indù e del Vedanta (v. My guru and his disciple, 1980) si fondono con una miriade di richiami autobiografici a costituire, non sempre in chiave di romanzo, un continuo, personalissimo riesame della propria vita.
I. ha scritto inoltre molte sceneggiature per film di grande successo (Diane, 1955; The loved one, 1965; ecc.) e adattato per il teatro opere di G.B. Shaw e M. Shelley.
Bibl.: S. Westby, C.M. Brown, Ch. Isherwood: a bibliography 1923-1967, Los Angeles 1968; C.G. Heilbrun, Ch. Isherwood, New York 1970; A. Wilde, Ch. Isherwood, ivi 1971; An interview with D.J. Geherin, in Journal of Narrative Technique, 2 (1972); L.M. Schwerdt, Isherwood's fiction: the self and technique, Londra 1989; S. Wade, Ch. Isherwood, ivi 1991.