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BOSTRÖM, Christopher Jacob

di Andrea Ferro - Enciclopedia Italiana (1930)
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BOSTRÖM, Christopher Jacob

Andrea Ferro

Filosofo svedese, nato nel 1797 a Piteȧ, morto nel 1866 a Uppsala, dove fu professore. Motivo fondamentale della sua filosofia è il concetto della personalità, idealisticamente considerata, onde non appare possibile alcuna esistenza che non sia, in sé, coscienza, o che con una coscienza non sia in rapporto. Ma questo idealismo ha un aspetto nettamente teologico, concludendo nella rappresentazione di una personalità eterna, le cui idee sono a loro volta personalità finite in armonia reciproca, e quindi polemizzando contro l'idealismo dialettico ed evoluzionistico dei tedeschi e contro la dottrina della creazione e della redenzione cristiana. Le dottrine del B. ebbero vasta influenza sulla cultura svedese del tempo, e furono professate e sviluppate da numerosi scolari.

Opere: De pantheismi ad religionem habitu diss. (1824); De nexu rerum cum Deo ex ratione pantheismi positiones (1827); De mente ac perceptione aphorismi (1839); Diss. de notionibus religionis, sapientiae et virtutis earumque inter se nexu (1841). Tre volumi di Samlade skrifter furono editi postumi (Uppsala 1883-Stoccolma 1901) a cura degli scolari G. J. Keijser e H. Edfeldt.

Bibl.: Höffding, Die Philosophie in Schweden, in Philosophische Monatshefte, XIV (1879). Per ulteriori notizie bibliografiche, cfr. F. Ueberweg, Grundriss der Geschichte der Philosophie, V, 12ª ed., Berlino 1928, p. 257.

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