Walken, Christopher (propr. Ronald)
Attore cinematografico statunitense, nato a New York il 31 marzo 1943. Con una recitazione lontana dall'identificazione psicologica propria dell'Actors' Studio, e con una figura slanciata e ascetica e un volto scavato, dalla fine degli anni Settanta ha rappresentato nel cinema statunitense il perfetto antidivo, proponendosi come ideale antitesi della mascolinità di Robert De Niro in The deer hunter (1978; Il cacciatore) e di Kris Kristofferson in Heaven's gate (1980; I cancelli del cielo) entrambi diretti da Michael Cimino. Per The deer hunter W. ha ottenuto l'Oscar come migliore attore non protagonista, con la caratterizzazione di Nick, epitome della coscienza innocente americana, distrutta dall'esperienza del Vietnam.
Seguiti fin da bambino corsi di recitazione, iniziò a lavorare in televisione, per debuttare poi, a soli diciasette anni, a Broadway. Recitò a lungo in musical e, alla metà degli anni Sessanta, in drammi teatrali, debuttando, agli inizi del decennio successivo, nel cinema. Le interpretazioni di W. risultano caratterizzate da una presa di distanza dai personaggi cui sa donare una misura classica e suggestive venature ironiche, sin da Annie Hall (1977; Io e Annie) di Woody Allen. L'immagine dell'attore è legata a ruoli melanconici, disperati, come quello del veggente di The dead zone (1983; La zona morta) di David Cronenberg o del mafioso di Things to do in Denver when you're dead (1995; Cosa fare a Denver quando sei morto) di Gary Fleder. Questa immagine 'luttuosa' è in parte dovuta al fortunato incontro con Abel Ferrara, che lo ha diretto in King of New York (1990), The addiction (1996), The funeral (1996; Fratelli) e New Rose Hotel (1998). In particolare, nel primo di questi W. ha tratteggiato il personaggio di un criminale con una sua moralità, basando l'interpretazione su una mirabile alternanza di tesa quiete e irrefrenabile violenza. W. ha offerto anche una versione sardonica di questi ruoli, con i personaggi fumettistici di Batman returns (1992; Batman ‒ Il ritorno) e Sleepy Hollow (1999; Il mistero di Sleepy Hollow), entrambi di Tim Burton, o in arguti cammei, che hanno contribuito a farne uno dei protagonisti del cinema statunitense degli anni Novanta: incisiva la sua presenza in True romance (1993; Una vita al massimo) di Tony Scott, in Pulp fiction (1994) di Quentin Tarantino, e in Last man standing (1996; Ancora vivo) di Walter Hill.
N. Brenez, Frankly white. Actualités de l'abstraction dans la construction figurative, in "Iris", 1997, 24, pp. 185-205; I. Pennman, The dead. Christopher Walken, in "Sight and sound", 1997, 1, pp. 7-9; Christopher Walken: movie top ten, ed. J. Hunter, London-New York 2000.