Cianosi
Colorito bluastro scuro della cute e delle mucose legato a un aumento della quantità di emoglobina non ossigenata o di derivati emoglobinici presenti nel sangue. Il grado di cianosi è influenzato dalla qualità della pigmentazione, dallo spessore cutaneo e dallo stato dei capillari. La cianosi può essere classificata come centrale o periferica, sebbene la distinzione clinica tra le due forme non sia sempre facile e in alcune situazioni esse possano coesistere (edema polmonare o shock cardiogeno). La forma centrale è determinata da una riduzione della saturazione arteriosa di ossigeno causata da una minore quantità dello stesso nell’aria inspirata.
La ridotta quantità di ossigeno nel sangue arterioso può dipendere non solo da una rarefazione dell’ossigeno nell’aria (come avviene a elevate altitudini) ma anche da patologie legate a disfunzione ventilatoria polmonare (per es., enfisema polmonare), dalla commistione di sangue venoso sistemico nella circolazione arteriosa (il cosiddetto shunt sinistrorso), come avviene in alcune patologie congenite (per es., la tetralogia di Fallot); infine, può essere dovuta alla presenza di alcune alterazioni ematologiche caratterizzate da anomalie dell’emoglobina (per es., metaemoglobinemia). Questa forma, osservabile su tutta l’estensione cutanea, è in genere più marcata a livello labiale, delle unghie, delle orecchie e degli zigomi. Nella forma periferica, invece, la saturazione arteriosa è normale e la cianosi è provocata da un rallentamento della circolazione distrettuale e da un’eccessiva cessione di ossigeno ai tessuti. Questa forma è più frequentemente causata da una vasocostrizione dei capillari periferici (come avviene in caso di eccessiva esposizione al freddo), da una riduzione della gittata cardiaca o da un’occlusione vascolare.