Cianosi
Con il termine cianosi (dal greco κυανός, "azzurro") si indica la colorazione bluastra, diffusa o circoscritta, della cute e delle mucose, dovuta all'aumento, nel sangue capillare, dell'emoglobina ridotta, quale si verifica in numerose malattie circolatorie e respiratorie e in alcune altre particolari condizioni. Un colorito bluastro, ma più spesso plumbeo o ardesiaco, si osserva anche quando nel sangue sono contenuti alcuni derivati non fisiologici dell'emoglobina (cianosi da paraemoglobinemia, per es. da metaemoglobina o solfoemoglobina). Si definisce invece pseudocianosi l'accumulo nei tessuti di sostanze esogene o di pigmenti che fa assumere alla cute una determinata tonalità cromatica, come nel caso di depositi di sali di argento, oro, ferro o di melanina (argirosi, crisocianosi, emocromatosi, melanosi cutanea).
La cianosi si manifesta quando la quantità di emoglobina ridotta eguaglia o supera i 5 g/dl. Nel sangue arterioso, la saturazione in O₂ è pari al 95-97% di quella teorica, e cioè i 15 g/dl di emoglobina normalmente presenti in 100 ml di sangue possono legare (sulla base del rapporto 1:1,34 tra g di emoglobina e ml di O₂) circa 19 ml di O₂, corrispondenti a una insaturazione di 1 ml/dl; nel sangue capillare, l'insaturazione media (eguale alla media aritmetica di quelle del sangue arterioso e venoso, essendo quest'ultima eguale a circa 6 ml/dl) è calcolabile in 3,5 ml/dl. Quando l'insaturazione aumenta, come nell'anossia anossica, per diminuzione della pressione parziale di O₂, o in quella stagnante, per maggiore cessione di O₂ ai tessuti, o nello shunt venoarterioso, in cui si ha passaggio diretto di sangue venoso nel circolo arterioso, e il valore-soglia di 5 g/dl di emoglobina ridotta viene raggiunto o superato, si ha la comparsa della cianosi. Poiché il fattore determinante è rappresentato dalla quantità assoluta di emoglobina ridotta, ne segue che tale comparsa può essere condizionata dalla presenza di alcune situazioni patologiche, come per es. un'anemia ipocromica (in cui il contenuto emoglobinico del sangue è ridotto in misura più o meno marcata) o, al contrario, una policitemia (ove il contenuto emoglobinico è più elevato che di norma). Anche il lavoro muscolare, che comporta un aumento del consumo di O₂, e l'esposizione al freddo, che rallenta la circolazione, favoriscono la cianosi. La cianosi può avere origine centrale o periferica. Nella prima forma, la causa più comune è rappresentata dall'insufficiente ossigenazione del sangue nei polmoni, a sua volta dovuta o a ridotta pressione parziale dell'O₂ a livello alveolare (come nell'alta quota, nella narcosi in caso d'inspirazione di miscele con basso contenuto di O₂, negli ostacoli alla penetrazione dell'aria nei polmoni, oppure nella respirazione superficiale e nella ventilazione fortemente diminuita), o a pneumonosi, cioè a minore permeabilità all'O₂ della parete degli alveoli; altre cause di cianosi centrale sono lo shunt cardiaco destro-sinistro, quale si realizza in alcune cardiopatie congenite (per es., persistenza del dotto di Botallo o pervietà dei setti interatriale e interventricolare, specie se associata ad altre malformazioni che aumentano la pressione nelle sezioni destre del cuore), e quello tra sangue delle arterie e delle vene polmonari, che si verifica allorché vi sia ipertensione nel piccolo circolo (per es. nella sclerosi delle arterie polmonari) o si abbia mescolanza di sangue normalmente ossigenato con altro proveniente da zone polmonari non aerate (per es., nella polmonite lobare, nell'edema polmonare o nel pneumotorace spontaneo). Nella seconda forma, invece, il ruolo principale nella genesi della cianosi è svolto dal rallentamento della circolazione periferica, dovuto a cause locali, come nelle arteriopatie obliteranti e nelle flebopatie ostruttive o congestizie con ristagno del flusso ematico, oppure generali, come nella vasocostrizione generalizzata che segue la già ricordata esposizione alle basse temperature. Quella al freddo è una risposta di tipo fisiologico, ma una vasocostrizione cutanea si verifica anche in certe condizioni patologiche caratterizzate da riduzione della gettata cardiaca (quali l'insufficienza cardiaca grave o lo shock); in entrambe le situazioni, essa ha comunque significato compensatorio, in quanto il sangue viene deviato verso aree più importanti, come il cuore e il sistema nervoso centrale.
bibliografia
E. Braunwald, Hypoxia, polycytemia and cyanosis, in Harrison's principles of internal medicine, ed. A. Fauci et al., New York, McGraw-Hill, 199814, pp. 205-10. G.R. Honig, Hemoglobin disorders, in Nelson textbook of pediatrics, ed. R.E. Behrman et al., Philadelphia, Saunders, 199615, pp. 1396-405.