Vedi CICERONE dell'anno: 1959 - 1994
CICERONE (v. vol. II, p. 579)
Tutti i ritratti di C. pervenutici sono da ricondurre a un unico originale e le copie più attendibili per la sua ricostruzione sono i ritratti degli Uffizi (G.A. Mansuelli, Galleria degli Uffizi. Le sculture, II, Roma 1969, p. 44 s.) e del Palazzo Ducale di Mantova (Goette, tav. CXVI). In essi la testa si mostra energicamente animata, le sopracciglia e la fronte fortemente tese, le labbra dischiuse. Il profilo evidenzia la forma molto irregolare della testa; i muscoli e la pelle sono quelli di un uomo già anziano. Sembra del tutto probabile che l'originale risalga agli inizi del consolato, ovvero al 63 a.C. In ogni modo esso appartiene alla tradizione tardo- ellenistica dei ritratti pieni di pàthos ed è privo di qualsiasi riferimento all'attività intellettuale e filosofica di C.; è chiara perciò l'intenzione di onorare il personaggio esclusivamente nella sua qualità di energico uomo politico.
Altri cinque ritratti rappresentano varianti e trasformazioni dello stesso originale. La versione del Museo Capitolino rivela un aspetto pacato che tende ad abbellire il personaggio rappresentato; così come il busto del Vaticano, questo ritratto risale probabilmente a epoca augustea. La tendenza a migliorare le fattezze del personaggio, secondo il gusto dell'epoca augustea, si riscontra anche in altri ritratti di quel periodo, come p.es. quelli del c.d. Corbulone o di Agrippa.
Di particolare interesse è il fatto che le due copie attualmente conservate a Londra, Apsley House, e a Torino risalgano alla fine del I o agli inizi del II sec. d.C. Entrambe testimoniano come il personaggio rappresentato suscitasse ancora interesse in epoca imperiale, ma non più come uomo politico repubblicano, quanto piuttosto per il suo significato culturale e ideologico. La datazione delle copie costituisce ulteriore argomento per l'identificazione del tipo ritrattistico di Cicerone.
Di recente H. R. Goette ha cercato di dimostrare che l'iscrizione sul busto di Apsley House non è antica, che l'originale risale a epoca augustea, e che il personaggio rappresentato non è quindi identificabile con Cicerone. Egli inoltre riscontra una notevole somiglianza del busto con il profilo del c.d. Mecenate dell'Ara Pacis. L. Giuliani e altri nutrono invece legittimi dubbi sulla possibilità che l'iscrizione sia moderna.
Bibl.: H. R. Goette, Zum Bildnis des «Cicero», in RM, XCII, 1985, pp. 291-304, tavv. CXVI-CXXV (con bibl.); L. Giuliani, Bildnis und Botschaft, Francoforte 1986, pp. 324 ss., 338, nota 38; Κ. Fittschen, P. Zanker, Katalog der römischen Porträts in den Capitolinischen Museen und den anderen kommunalen Sammlungen der Stadt Rom, II, in corso di stampa, nn. 9-10.