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CICLISMO

di Alessandro Capriotti - Enciclopedia Italiana - IX Appendice (2015)
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CICLISMO.

Alessandro Capriotti

– Il problema doping e le grandi corse a tappe. Il Giro d’Italia. Il Tour de France. La Vuelta. Campionati del mondo su strada. Olimpiadi

Il problema doping e le grandi corse a tappe. – La credibilità di questo sport è stata in questi anni ancora e più volte minata da scandali e inchieste. Non sono mancati casi di positività ai test antidoping, polemiche, squalifiche, ombre. In questo ambito spiccano in particolare, riguardo allo straordinario ciclo di vittorie al Tour de France (1999-2005) dello statunitense Lance Armstrong, le rivelazioni, per quanto assai tardive (a partire dal maggio 2010), di un suo compagno di squadra, Floyd Landis, seguite da quelle di altri componenti dello stesso gruppo, a proposito di un ben organizzato ‘doping di squadra’; le successive ammissioni dello stesso Armstrong (2013), pubbliche ma forse ancora parziali, hanno inevitabilmente comportato la revoca di tutti i titoli conseguiti in quegli anni. Indipendentemente dalla fondatezza dei sospetti a suo tempo avanzati da più parti, appare però quanto meno singolare che, nel periodo di quelle impressionanti vittorie, nessun controllo antidoping eseguito nelle dovute procedure abbia mai evidenziato un’operazione illecita di tali proporzioni. E l’atteggiamento della federazione internazionale e degli organismi preposti alla lotta al doping, apparso a volte incerto, non ha aiutato in tal senso a smorzare le polemiche.

Sempre sul versante delle problematiche legate al doping, importanti sono stati anche gli sviluppi del cosiddetto caso Pantani. La vicenda sembrava conclusa, sia pure tristemente, con la prematura scomparsa dell’ex ciclista a seguito di un periodo di isolamento e depressione. Sulla sua morte, avvenuta nel 2004 e attribuita ufficialmente a overdose di cocaina, sono tuttavia affiorati molti dubbi, riguardanti in particolare la qualità dei rilievi operati nella stanza del residence dove Marco Pantani fu rinvenuto privo di vita. Le polemiche incessanti e le autentiche battaglie, anche mediatiche, della madre Tonina, convinta che non si fosse trattato di una morte accidentale ma di un omicidio volontario, hanno portato a numerose ricostruzioni, a volte di segno opposto, sulle circostanze della morte, al punto che la magistratura ha riaperto l’inchiesta sul caso (luglio 2014). Inoltre si è molto discusso sulla piena irreprensibilità tecnica del prelievo ematico operato durante il Giro d’Italia nel 1999, a Madonna di Campiglio: l’alto valore dell’ematocrito rilevato in tale occasio ne, infatti, aveva portato, formalmente, alla sospensione cautelativa dell’atleta (in quel momento capolista della classifica generale del Giro d’Italia); ma, in sostanza, aveva gettato più di un’ombra sulla sua correttezza sportiva e professionale, circostanza mai accettata da Pantani e che di fatto ha originato nel tempo il declino psicologico dell’uomo, prima che dell’atleta. Anche in questo caso è in corso, da settembre 2014, un’inchiesta della magistratura. Il dubbio che qualcuno potesse avere un interesse a fermare Pantani, interesse forse legato alla malavita organizzata, permane intatto.

Il Giro d’Italia. – Nel 2007 si è imposto l’abruzzese Danilo Di Luca, davanti al giovane lussemburghese Andy Schleck e all’altro azzurro Eddy Mazzoleni; nel 2008 è tornato a vincere il Giro, dopo dodici anni, un corridore non italiano, lo spagnolo Alberto Contador che, pur non conquistando alcuna tappa, si è imposto davanti agli azzurrri Riccardo Riccò e Marzio Bruseghin. Nel 2009 il Giro, che festeggiava 100 anni di vita, fu appannaggio del russo Denis Men′šov, vincitore dopo una spettacolare gara a cronometro finale svoltasi, eccezionalmente, nel centro di Roma. Il secondo e terzo posto, rispettivamente di Di Luca e Franco Pellizotti, sarebbero in seguito stati revocati per doping. Nel 2010 si impose l’italiano Ivan Basso, che si giovò anche della fattiva collaborazione del compagno di squadra Vincenzo Nibali, dimostratosi a sua volta valido e giunto terzo in classifica generale, dietro lo spagnolo David Arroyo. Del tutto particolare la competizione 2011: la vittoria acquisita in strada da Contador venne revocata d’ufficio da una successiva sentenza (febbr. 2012) del TAS (Tribunale Arbitrale dello Sport) che, squalificandolo per doping, ebbe anche effetti retroattivi. Il titolo venne assegnato al secondo in classifica, l’azzurro Michele Scarponi, seguito da Nibali e dal francese John Gadret. Quell’edizione è tuttavia tristemente ricordata soprattutto per la scomparsa, in gara, del belga Wouter Weylandt a seguito di una caduta, il 9 maggio.

Nibali

Poco competitivi gli azzurri nel 2012: vittoria di Ryder Hesjedal, primo canadese a conquistare il titolo, seguito dallo spagnolo Joaquim Rodrìguez e dal belga Thomas De Gendt. Grande soddisfazione, viceversa, per l’Italia nella stagione successiva, con l’affermazione del siciliano Nibali, che si è imposto dominando la corsa e ricordando, in alcune decisive tappe di montagna (quasi epica, a causa della neve, a fine maggio, quella delle Tre Cime di Lavaredo), i grandi scalatori del passato. Secondo è stato il colombiano Rigober to Uràn, terzo l’australiano Cadel Evans. Un altro colombiano, Nairo Quintana, ha conquistato invece l’edizione del 2014, davanti allo stesso Uràn e all’azzurro Fabio Aru, promettente scalatore e vera nota positiva per il nostro c. in tale occasione (Nibali era assente per la preparazione al Tour).

trionfo azzurro con Nibali

Il Tour de France. – Nel 2007 la corsa fu vinta dallo spagnolo Contador, che precedette di 23″ in classifica generale Evans; quest’ultimo fu secondo anche nel 2008, dietro a un altro spagnolo, Carlos Sastre, mentre nel 2009 fu ancora Contador a vincere la competizione, stavolta davanti ad Andy Schleck. Assegnazione d’ufficio quella del 2010, quando fu proprio Schleck a vedersi attribuire il titolo, ai danni di Contador cui era stato annullato dalla sentenza del TAS per doping; anche il secondo posto fu assegnato per cancellazione di quanto avvenuto in strada, e al russo Men′šov subentrò lo spagnolo Samuel Sànchez. Nel 2011 la vittoria è andata a Evans, ormai trentaquattrenne; sugli altri due gradini del podio sono saliti due fratelli, fatto curioso mai verificatosi, rispettivamente Andy e Fränk Schleck. Nel 2012 la corsa è stata vinta dal britannico Bradley Wiggins, seguito in classifica dal suo connazionale Chris Froome; al terzo posto un sempre più convincente Nibali. È stato proprio Froome a far sua la competizione nel 2013, lasciando il secondo posto al colombiano Quintana. Nel 2014, infine, trionfo azzurro con Nibali, a 16 anni dall’ultima vittoria di un italiano in questa corsa (Pantani nel 1998), davanti a due corridori francesi, Jean-Christophe Péraud e Thibaut Pinot. Nel 2015 vittoria del britannico Chris Froome e secondo e terzo posto per il colombiano Nairo Quintana e lo spagnolo Alejandro Valverde: solo quarto Nibali.

La Vuelta. – Il Giro ciclistico della Spagna ha visto affermarsi nel 2007 il russo Men′šov, nel 2008 e nel 2009 due atleti locali, rispettivamente Contador e Alejandro Valverde, mentre nel 2010 si è imposto l’azzurro Nibali; nei due anni seguenti ci sono state ancora vittorie di atleti di casa, ossia Juan José Cobo e di nuovo Contador; nel 2013 la vittoria è andata allo statunitense Chris Horner, mentre nel 2014 si è imposto nuovamente Contador.

Campionati del mondo su strada. – Il Campionato mondiale su strada in linea, gara tra le più importanti del c., fu vinto nel 2007 a Plouay, in Francia, dall’azzurro Paolo Bettini. L’anno dopo, nell’edizione disputata a Varese, due azzurri si piazzarono ai primi due posti, Alessandro Ballan e Damiano Cunego, mentre nel 2009 a Mendrisio, in Svizzera, si impose l’australiano Evans.

Nel 2010, in Australia, nel tratto in linea tra Melbourne e Geelong è stato il norvegese Thor Hushovd a trionfare, mentre un australiano, Mark Cavendish, ha vinto l’edizione del 2011 disputatasi in Danimarca, a Copenaghen. Nel 2012 il Mondiale è stato vinto, nella provincia del Limburgo (Paesi Bassi), dal belga Philippe Gilbert; nel 2013 si è corso in Toscana e la vittoria è andata al portoghese Rui Costa, mentre l’anno successivo a Ponferrada, in Spagna, si è imposto il polacco Michal Kwiatkowski.

Olimpiadi. – Sempre nella prova su strada in linea, all’Olimpiade di Pechino 2008 si è imposto lo spagnolo Sànchez, mentre a Londra 2012 ha vinto il kazako Aleksandr Vinokourov.

Vedi anche
Alberto Contador Ciclista spagnolo (n. Madrid 1982). Ha esordito come professionista nel 2003 (con il team ONCE-Eroski), ottenendo in breve la prima vittoria in una tappa a cronometro (Giro di Polonia). Nonostante le importanti vittorie conseguite, gli inizi in prima divisione non sono stati facili; nel 2004 è stato ... Lance Armstrong Ex corridore ciclista statunitense (n. Dallas 1971). Proveniente dal triathlon, è passato al ciclismo su strada divenendo nel 1991 campione dilettanti degli Stati Uniti. Professionista dal 1992, l'anno seguente ha vinto il campionato mondiale professionisti su strada. Sospesa nel 1996 l'attività agonistica ... Ivan Basso Ciclista su strada italiano (n. Gallarate, Varese, 1977). Già tra i migliori corridori della categoria giovani, nel 1999 è passato al professionismo. Ha iniziato a farsi notare nel 2001, vincendo una tappa del Tour Méditerranéen, per poi ottenere il secondo posto in classifica generale al Tour de France ... Bradley Wiggins Ciclista su pista e su strada britannico (n. Gand, Belgio, 1980). Già protagonista dei Giochi Olimpici di Atene 2004 (oro nell’inseguimento individuale, argento nell’inseguimento a squadre e bronzo nell’americana), nella seconda metà degli anni Duemila si è confermato tra i pistard migliori della sua ...
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Vocabolario
ciclismo
ciclismo s. m. [der. di ciclo2, ricalcato sull’ingl. cyclism, fr. cyclisme]. – Lo sport della bicicletta, praticato individualmente o a squadre, su strada o pista, in varî tipi di gare (di velocità, di inseguimento, a cronometro, ecc.):...
cronoscalata
cronoscalata s. f. [comp. di crono- e scalata]. – Nel ciclismo, gara a cronometro in salita.
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