cicognino
. Unico esempio in Pg XXV 10 E quale il cicognin che leva l'ala / per voglia di volare, e non s'attenta / d'abbandonar lo nido, e giù la cala; / tal era io con voglia accesa e spenta / di dimandar, venendo infino a l'atto / che fa colui ch'a dicer s'argomenta.
Il paragone è non solo calzante, ma profondamente e delicatamente poetico: " l'immagine del cicognino fissa quella trepida ansia di conoscenza nel disegno d'un gesto, di miracolosa evidenza " (Sapegno). Per il valore del suffisso -ino, che non è, qui, diminutivo, si rimanda alla trattazione sul volgare di D., in Appendice, nel capitolo dedicato alla formazione delle parole.