cielo
cièlo [Der. del lat. coelum] [ASF] [GFS] La volta emisferica che sembra limitare verso l'alto la nostra visione e la cui base circolare sembra posare sull'orizzonte; riduttivamente, l'atmosfera terrestre. Il colore del c. diurno sereno è azzurro, più intenso nelle regioni lontane dal Sole; esso è dovuto alla diffusione della luce bianca solare, secondo la legge di Rayleigh, da parte delle molecole di gas atmosferici e di minuscole particelle solide, per cui le radiazioni azzurre e violette subiscono una diffusione circa 16 volte maggiore delle rosse e contribuiscono in maniera determinante al grado di colorazione del c. (v. diffusione della luce: II 153 d). La diffusione della luce solare è fortemente influenzata dalle dimensioni delle particelle atmosferiche, per cui cambia carattere, passando dal tipo Rayleigh al tipo Tyndall, e il c. si presenta biancastro se sono presenti particelle relativ. grandi, quali goccioline d'acqua e pulviscolo (per es., in zone industriali). Il c. notturno in assenza di nubi si presenta come una cupola nerastra punteggiata di astri; esso risulta essere illuminato anche dalla luce della Luna (se presente) e da un debole fondo di luce diffusa (v. ottica atmosferica: IV 354 b). ◆ [ASF] [GFS] Asse del c.: lo stesso che asse (←) celeste. ◆ [ASF] Carta del c.: la rappresentazione cartografica delle costellazioni per i due emisferi celesti boreale e australe: → costellazione.