CIFRARIO
Cifrario è un sistema convenzionalmente stabilito, per tradurre il linguaggio chiaro in linguaggio segreto, comprensibile soltanto a chi sia a conoscenza della convenzione (v. crittografia). Si chiamano anche cifrarî le liste cifranti, generalmente riunite in libri, che consentono la cifratura dei testi chiari mediante sostituzione delle sillabe, delle parole, o anche d'intere frasi, con segni o gruppi di segni convenzionali. Sono costituite generalmente, nei tempi moderni, da gruppi di lettere dell'alfabeto o di cifre arabe ovvero da parole convenzionali, con esclusione di segni, cioè suscettibili di trasmissione telegrafica. Questi cifrarî hanno comunemente il nome di codici telegrafici. I gruppi cifranti sono, generalmente, di cinque lettere o di cinque cifre, tale essendo il numero massimo di caratteri tassabile per una parola secondo le tariffe telegrafiche internazionali; per i gruppi di lettere però si ricorre spesso all'artificio di riunirli a due a due, dato che i gruppi cifranti di più di cinque, ma di non più di dieci lettere sono tassati per una sola parola qualora formino un insieme pronunziabile.
In massima i vocabolarî telegrafici suddetti contengono tanto le voci chiare quanto i gruppi cifranti nel loro ordine normale, alfabetico o numerico, ma ve ne è qualcuno (ad es. il Nuovissimo cifrario Mengarini, 6ª ed., Roma 1929) che consente ai corrispondenti di stabilire una numerazione convenzionale delle pagine e di formare i gruppi cifranti riunendo il numero distintivo della riga contenente la voce chiara da cifrare e quello convenuto per la relativa pagina. I vocabolarî telegrafici commerciali tendono ad assicurare, più che il segreto delle comunicazioni telegrafiche, la massima economia di spesa, che può giungere al 75-80%, come il Codice telegrafico inglese ABC, 6ª ed., Londra 1920.
Alcuni cifrarî commerciali sono redatti in più lingue, in modo da consentire la decifrazione dei messaggi in una lingua diversa da quella usata per la loro compilazione. Citiamo a titolo di esempio il Peterson's international code, 2ª ed., New York, 1923, redatto in inglese e in spagnolo, il Code international Lugagne, Parigi 1914, in sette lingue (francese, italiano, inglese, spagnolo, portoghese, tedesco, esperanto), il Codice telegrafico turistico Liporace, Napoli 1929, in italiano, inglese, tedesco, francese e spagnolo, ed il Codice internazionale Marconi, Londra 1919, in quattro volumi contenenti le stesse voci e redatti rispettivamente in inglese-francese-spagnolo, in inglese-giapponese-russo, in inglese-italiano-portoghese, e in inglese-tedesco-olandese.
Per ottenere o per meglio garantire il segreto delle comunicazioni telegrafiche può accoppiarsi all'uso dei suddetti dizionarî commerciali la seconda cifratura dei gruppi cifranti, sopracifratura che può eseguirsi con qualunque sistema crittografico. In massima però il segreto è meglio assicurato da dizionarî telegrafici segreti, sistema questo al quale ricorrono generalmente le autorità pubbliche dei varî paesi per le comunicazioni di carattere riservato.