cigolare
. Ha due occorrenze, in If XIII 42 e XXIII 102. Nel primo caso (Come d'un stizzo verde ch'arso sia / da l'un de' capi, che da l'altro geme / e cigola per vento che va via), indica il rumore dell'umidità trasformata in vapore in un tizzo che brucia; e vale, dunque, " stridere ", " sibilare " (cfr. Grabher). Da notarsi come l'unione di c. con il verbo ‛ gemere ' (che significa nel contesto " gocciolare ", " stillare ", ma che non è del tutto privo di una sfumatura dolorosa) abbia suggerito a Benvenuto la seguente chiosa: " Comparatio est propria ex omni parte sui, quia de ramo ad ramum, de humore ad sanguinem, de stridore rami ad clamorem rami, de violentia ardoris ad violentiam doloris ". Nel secondo caso si tratta invece di un c. metallico, dello stridio cioè provocato nell'asse delle bilance da un peso eccessivo.